Pericolo astensione alle primarie

Per Guido Crosetto del Pdl «le segreterie dei partiti si svuotano... le primarie sono un fatto mediatico nel Pd come da noi». Intanto l’ufficio di presidenza del Pdl, che dovrà ufficializzare le regole per le primarie, dovrebbe riunirsi giovedì alle 12.

Ma sia nel Pd che nel Pdl le primarie vengono vissute con gran fatica, come una scocciatura, dai vertici. I due maggiori partiti si dimostrano sempre più blindati, per nulla desiderosi di veder entrare nuova gente in politica. La risposta a questo atteggiamento si manifesta con la nascita di nuove sigle, col voto di protesta e con l’astensione. Anche Udc, Fli, Api ed Idv si stanno dimostrando dei partiti chiusi, con le segreterie che lavorano alacremente alla dissuasione verso l’entrata di volti nuovi in politica. 

Emerge che i partiti sono ancora saldamente in mano ai leader, per nulla turbati dall’astensione o dal voto di protesta. Ma i vari ranghi intermedi mordono il freno, soprattutto insidiano la poltrona dei leader: quindi promettono all’uomo di strada che le primarie potrebbero cambiare la storia politica italiana. I sondaggi dimostrano che sempre meno gente si dimostra entusiasta dei rottamatori del Pd come dei formattatori del Pdl. 

«Le primarie stanno prendendo forma. Con il contributo di tutti e nonostante alcuni esponenti della vecchia nomenklatura che quotidianamente sbandierano lo spauracchio dei pochi fondi a disposizione - dice Alessandro Cattaneo (candidato alle primarie, leader dei formattatori e del movimento dei sindaci del Pdl “L’Italia chiamò”). Dietro alla questione dei soldi non ci sarà per caso la paura del giudizio dei cittadini? Se c’é una cosa positiva da salvare nell’esperienza del Movimento di Grillo è che si possono fare campagne elettorali, consultazioni tra cittadini, con costi bassissimi. Basta volerlo. Noi non abbiamo a disposizione ingenti somme da spendere né tanto meno - continua Cattaneo - possiamo permetterci di acquistare spazi elettorali in tutte le città. Il nostro tesoretto è l’esperienza maturata sul campo e l’affidabilità dimostrata negli anni come amministratori al servizio dei cittadini. Ci sono cose che neanche Mastercard può acquistare. Tra queste la credibilità». Le parole di Cattaneo convincono poco, soprattutto sono viste dall’uomo di strada come foriere d’un avvicendamento non destinato a cambiare le sorti politiche del Pdl.

Del resto la bozza delle primarie prevede che «per essere ammessi alle primarie, i candidati devono depositare entro le 24 del 19 novembre 2012 10.000 firme. In ciascuna Regione non possono essere raccolte più di 2000 firme». La consultazione popolare si terrà il 16 dicembre e si potrà votare dalle 8 alle 22. «I seggi - si legge nel testo - possono essere istituiti presso le sedi municipali, le sedi del Pdl, le Istituzioni dei vari livelli territoriali, associazioni culturali e ricreative, postazioni provvisorie, studi, uffici o esercizi commerciali». È evidente che, un giovane di buone speranze non potrebbe nemmeno lontanamente sperare d’entrare in una competizione già in partenza preclusa ai più. «Se si pensa che le primarie debbano essere uno scontro personalistico, siamo destinati a cadere nel ridicolo, io non sono interessato» ha detto Gianni Alemanno (Sindaco di Roma Gianni) in merito alle primarie del Pdl.

«Ho posto ad Alfano, a cui va il mio sostegno, delle questioni e mi auguro di avere presto delle risposte. Altrimenti le nostre idee dovranno prendere forme diverse. Se con Alfano convergeremo su una proposta di idee, di progettualità, di contenuti e di prospettive per il futuro che coinvolgano i nostri elettori, uno per uno, in un percorso che faccia riemergere l’entusiasmo, la credibilità e le energie per dare risposte concrete alla gente, le primarie non potranno che essere un bene».

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:05