Sicilia: l'ora della verità
Ventiquattro ore. Solo un giorno all’ora X per il voto in Sicilia che proclamerà il nuovo presidente della Regione e i 90 inquilini di Palazzo dei Normanni. Oggi vi sarà la consueta pausa di riflessione,  dopo l’orgia di comizi, incontri e dibattiti che ieri   hanno scritto, almeno ufficialmente, la parola fine a questa strana e non appassionante campagna elettorale. Un giorno di silenzio, dopo una campagna elettorale caratterizzata più da contrapposizioni polemiche, veleni e accuse tra i candidati  piuttosto che da  un serio confronto politico sui programmi. Immancabile ieri  la sfilata dei big dei partiti nazionali sbarcati sull’Isola per dare l’ultimo sostegno ai propri candidati e convincere i tanti elettori siciliani che, secondo gli ultimi sondaggi, di andare domenica al voto non ne hanno propria voglia. L’astensionismo e l’indecisione, infatti, sono le incognite di queste elezioni che preoccupano non poco tutte le forze politiche che dovranno fare i conti anche con il fenomeno Grillo.   Un invito ad un voto utile arriva dal segretario del Pdl Angelino Alfano ieri a Palermo   per la chiusura della campagna elettorale: “E’ indispensabile non disperdere i voti tra candidati che non hanno chance di successo, ha dichiarato Alfano”. “I siciliani - ha aggiunto - hanno  l’occasione di potere eleggere Musumeci. Ci sono due modi per fare vincere la sinistra: votarla direttamente o disperdere i voti”. Ribadendo poi che  le elezioni regionali siciliane “sono una sfida molto importante, ma non determinano la vita o morte del Pdl”, ha sottolineato che “ciò che abbiamo in mente è che dal 16 dicembre, dopo le Primarie, rinascerà il centrodestra italiano sotto nuove forme”. E sul passo indietro di Silvio Berlusconi Alfano non ha dubbi:” Prescinde dal voto in Sicilia ed è improprio mettere in correlazione la sua decisione politica con le elezioni regionali”.
A Catania, Nello Musumeci , candidato governatore di Pdl, La Destra, Pid e Api, conta sul voto disgiunto che “ percepisco a mio favore da parte dell’elettorato centrista e di una larga parte di quello del centrosinistra”.  Mentre Rosario Crocetta in corsa per la presidenza con il sostegno di Pd, Udc e Api invita il popolo dei grillini “ a dare un voto al loro partito e una ‘crocetta’ ‘’ sul suo nome. Di importanza delle elezioni regionali per capire il gradimento dei siciliani al proprio partito ha parlato il leader dell’Udc Pierferdinando Casini:” Qui il nostro partito è stato azzerato e abbiamo ricominciato da zero. Dobbiamo capire - ha continuato Casini - se le nostre liste ed il nostro voto amministrativo regionale ci darà le soddisfazioni che pensiamo di meritare”. Rivendica, invece, la sua indipendenza dai partiti nazionali Gianfranco Miccichè, leader di Grande Sud, candidato del suo partito, Mpa, Fli e Mps:”Crocetta e Musumeci è chiaro che dipendono dai partiti romani e ad essi consegneranno il destino dei siciliani. Per queste ragioni dopo la mia vittoria non ci potrà essere nessun tipo di ‘inciucio’ con chi ha scelto di svendere la Sicilia”. Lunedì si saprà il nome del nuovo governatore e dei  neo deputati. Ma soprattutto si sapranno i voti di lista con i quali, a prescindere di chi sarà stato eletto ,  i partiti misureranno concretamente la propria forza. 

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 15:59