Mani pulite per la sanità italiana

Avvertenza per il lettore che non deve lasciarsi trarre in inganno dal titolo; questa volta non tratteremo degli sprechi nella sanità italiana, di ospedali costruiti e non funzionanti, di tangenti date per ottenere una fornitura, di raccomandazioni. Nulla di tutto ciò. Nel caso specifico il titolo va interpretato letteralmente. Le mani sono quelle dei medici e paramedici e la pulizia riguarda le suddette. Il fatto che raccontiamo discende da una presa di visone di due estratti da riviste scientifiche destinate ai sanitari, ambedue risalenti alla primavera del 2012 che trattano in particolare della pulizia delle mani cui i medici devono attendere con particolare cura. Spiego meglio. Il primo estratto, come recita il medesimo, è una presentazione di un corso “dedicato a tutti i medici e odontoiatri” e “riguarda la sicurezza dei pazienti e degli operatori”. In esso, attraverso ben nove figure, evidentemente destinate a lattanti illetterati che necessitano di esemplificazioni grafiche, si indicano “cinque momenti fondamentali per l’igiene delle mani, secondo le linee guida Oms” (Organizzazione Mondiale della Sanità) che si è dovuta con tutta evidenza, necessariamente scomodare.

Si spiega così nelle prime due figure: «Versare nel palmo della mano una quantità di soluzione sufficiente per coprire tutta la superficie delle mani»; si prosegue raccomandando di «frizionare le mani palmo contro palmo». Poi «il palmo destro sopra il palmo sinistro intrecciando le dita tra loro e viceversa»; si insiste con la figura 4 la cui didascalia raccomanda il «palmo contro palmo intrecciando le dita tra loro». 

La cosa però non finisce qui poiché la Oms raccomanda di proseguire con il «dorso delle dita contro il palmo opposto tenendo le dita strette tra loro» e, se al lettore e al medico non si fosse ancora intrecciato il cervello con queste spiegazioni da Kamasutra, si esorta successivamente per una «frizione rotazionale del pollice sinistro stretto nel palmo destro e viceversa» per proseguire poi con una «frizione rotazionale in avanti ed indietro con le dita della mano destra strette tra loro nel palmo sinistro e viceversa» per finalmente concludere che «una volta asciutte le tue mani sono sicure».

Se siete stati concentrati fino a questo momento potreste fare un giochino mentale, naturalmente coloro che hanno avuto necessità almeno una volta del dentista: riandare indietro con la memoria e verificare se colui ha effettivamente proceduto alle abluzioni di cui sopra o vi ha messo le mani in bocca come capitava. Se la risposta fosse positiva allora il vostro dentista è meritevole della vostra fiducia, altrimenti...

La questione igienica di che trattasi non deve essere di poco conto se è stata scritta e pubblicizzata anche un’opera “scientifica”, per mano e impegno di ben tre cattedratici che titola Trattamento igienico delle mani per il controllo delle infezioni. Opera dettata, come recita il riassunto dalla necessità di avvisare i medici che per «ridurre la percentuale di incidenza  delle infezioni anche in ambito ambulatoriale è necessario controllare la possibilità di trasmissione di agenti patogeni a opera delle mani contaminate del personale sanitario...».

Come a dire che il personale sanitario, dimentico delle raccomandazioni ricevute dalla propria madre nei primi anni di vita, dimentico degli insegnamenti degli zii e delle nonne in età puberale, distratto dalle colleghe (o dai colleghi) durante le lezioni universitarie, nell’esercizio della professione si comporta da sporcaccione. Tanto che deve scendere in campo persino l’Oms per raccomandare la semplice pulizia delle mani. Del resto, avete mai osservato come i medici e paramedici si fanno vedere spesso fuori degli ospedali, specialmente nei bar, con i loro camici bianchi e con le scarpe modello ospedale con le quali, assunti tutti i batteri possibili lungo il percorso, rientrano poi nelle corsie dove giacciono i loro assistiti?

Vi confesso che, a fronte di tanta sapienza e maestria spesso direttamente dimostrata da tanti medici di mia conoscenza, leggere queste raccomandazioni per le “mani pulite” mi ha lasciato interdetto. Che l’Italia sia come una calza piena di smagliature difficili da rammendare è ormai cosa risaputa, ma che perfino i “tutori” della nostra salute siano divenuti nei nostri sbracati tempi anche i nemici dell’igiene, questo ancora dovevamo scoprirlo. Certo si potrà obbiettare che la descrizione di questo argomento è tempo e inchiostro sprecato rispetto i problemi che investono l’Italia. Forse è vero. Ma è certo che anche questo è un indicatore significativo e sconfortante del perché siamo, come dice il più noto tra tutti i professori italiani, sull’orlo del baratro.

p.s. Ringrazio quel maniaco del mio medico dentista che, oltre ad avermi fornito le pubblicazioni da cui ho tratto le notizie per questo articolo, osserva scrupolosamente e senza raccomandazione alcuna le norme igieniche di cui sopra.

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 15:57