Sicilia senza esclusione di colpi

Venti. Mancano venti giorni all’ora X per l’elezione del nuovo presidente della Regione siciliana e il rinnovo dell’Assemblea regionale. Pochi giorni ancora di una campagna elettorale intrisa di polemiche e toni diffamatori, di accuse e smentite, di mafia e antimafia, dove si è detto e visto tutto e il contrario di tutto.

Pochi giorni, quindi, per i dieci contendenti alla più importante poltrona di Palazzo d’Orleans e per la miriade di candidati che puntano ai 90 scranni di Palazzo dei Normanni sotto i riflettori, da qualche giorno, della Guardia di Finanza che vuol vederci chiaro sulle spese dei gruppi parlamentari. Già dieci e non più undici come inizialmente ai nastri di partenza, dopo l’esclusione di Davide Giacalone, candidato del movimento LeAli alla Sicilia, per insufficienza delle firme raccolte per la candidatura.

E sullo sfondo di una Sicilia tappezzata di manifesti che spesso suscitano qualche perplessità e perché no anche molta ilarità, si è scatenato l’ennesimo e di sicuro non ultimo scontro, sfociato ieri nella querela per diffamazione di Nello Musumeci, candidato a governatore del Pdl, La Destra e Pid nei confronti dell’ex sindaco di Gela Rosario Crocetta, sostenuto da Pd, Udc e Api. Una rovente polemica  che prende le mosse da un video “rubato” l’estate scorsa nella casa di campagna di Gianfranco Micciché, in cui il leader di Grande Sud e candidato alla presidenza del suo movimento, Mpa e Fli racconta, tra battute al vetriolo (ne ha anche per il presidente dell’Ars Francesco Cascio) e retroscena personali (gli scherzi di Montezemolo), di un presunto incontro con il senatore del Pdl Firrarello e con Saverio Romano, in cui si dice favorevole ai termovalorizzatori «che si fanno solo se non c’è la mafia».

Immediata la replica degli interessati che hanno invitato Miccichè a smentire quanto riferito nel video. «Un  falso scoop», lo ha bollato il leader di Grande Sud che lo ha fatto proiettare il giorno prima del suo avversario Crocetta che ne era venuto in possesso. Un’occasione ghiotta per il candidato Pd, che gli ultimi sondaggi danno indietro di due punti rispetto a Musumeci che si attesta intorno al 32%, che ha puntualmente usato il video contro i suoi antagonisti. Veleni, querele e desideri come quello dell’ex sindaco di Gela che, definendo un “pensiero stupendo” la possibilità di inserire in giunta Lucia Borsellino, figlia del magistrato ucciso e attuale dirigente regionale, si è beccato un secco “no comment”. E domani inizierà il suo tour elettorale Beppe Grillo che , sempre per evitare sensazionalismi e pubblicità, arriverà in Sicilia a nuoto.

Già, perché il 62enne comico genovese che per 17 giorni farà tappa in tutte le nove province siciliane a sostegno di Giancarlo Cancelleri, candidato a governatore per M5S, attraverserà lo stretto di Messina, partendo da un punto ancora non ben definito della costa calabrese. E chissà se in questa traversata solitaria non incontri il “pescespada” Toti Lombardo. Così infatti si è definito, smarcandosi dal suo coetaneo e più famoso “trota”, il figlio del dimissionario presidente Raffaele, candidato all’Ars per il Partito dei siciliani.

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:12