Fava non corre più. Crocetta favorito?

Altro che giallo. Altro che golpe politico. Una distrazione, solo un banale errore ha fermato la corsa dell’ormai ex candidato alla presidenza della Regione siciliana, Claudio Fava, sostenuto da Sel, Idv, Verdi e Federazione della sinistra. Al suo posto, dopo il no di Rita Borsellino che comunque ha ribadito il suo sostegno alla coalizione, Giovanna Marano, già leader regionale della Fiom e attuale presidente del comitato centrale dei metalmeccanici della Cgil.

Un colpo di scena nell’infuocata campagna elettorale siciliana frutto della dimenticanza, da parte dell’esponente di Sel, del trasferimento della sua residenza da Roma in Sicilia entro i 45 giorni previsti dalla legge regionale per l’iscrizione nelle liste elettorali. Una non conoscenza di una norma regionale, come ha ammesso lo stesso Fava, che di fatto lo mette fuori gioco.

Finisce qui la marcia dell’esponente del partito di Vendola verso la poltrona di Palazzo d’Orleans. Fava, però, potrebbe affiancare Marano come vicepresidente esterno. Eppure era stato il primo a scendere in campo nella corsa alla presidenza della Regione e i sondaggi lo davano al quarto posto con poco più del 10%, dopo Nello Musumeci e Rosario Crocetta, testa a testa, e dietro Gianfranco Miccichè.

Il passo indietro di Fava, chiesto a gran voce dall’Idv di Orlando per evitare l’esclusione delle liste a lui collegate, influisce senza dubbio sull’equilibrio tra le forze del centro sinistra siciliano, e crea le condizioni elettorali per un rafforzamento delle posizioni di Crocetta, candidato di Pd, Udc e Rutelliani. Dall’altro fronte il centrodestra, che vedeva in Fava un personaggio carismatico che divideva obiettivamente l’elettorato di sinistra, sottraendolo a Crocetta, ora si trova di fronte ad una situazione ribaltata. Infatti è presumibile che una parte degli elettori di Fava, certamente quella più ideologizzata, potrebbe convergere sull’ex sindaco di Gela.

Una situazione che non può non destare preoccupazione tra i sostenitori di Musumeci. Marano riuscirà in poco più di un mese a colmare il gap della notorietà di Fava e soprattutto a conquistare il sostegno dell’elettorato Idv? Già, perché in questo nuovo quadro gli elettori del partito di Orlando, disponibili a convergere sull’esponente di Sel, potrebbero non esserlo per l’ex segretario regionale della Fiom Cgil.  Ma il lavoro forse più arduo spetterà agli addetti alla affissione, che dovranno in tutta fretta rimuovere e sostituire i manifesti di Fava presenti in tutta la Sicilia.

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 15:54