La rivolta del Pd contro Vendola

Tutti contro Nichi. La studiata indecisione del governatore pugliese, che da un giorno all’altro cambia opinione circa la propria candidatura alle primarie del Pd, ha finito per suscitare l’ira funesta di 30 parlamentari Pd, partiti alla carica con una lettera al veleno indirizzata al segretario Pierluigi Bersani.

«I candidati che vengono da altri partiti devono avere programmi compatibili con il nostro, non possiamo trasmettere all’esterno differenze sostanziali e confliggenti su elementi cardini del progetto. L’opinione pubblica ne ricaverebbe l’immagine di un Pd dilaniato e diviso su come governare il paese. Tutto questo arrecherebbe grave danno alla nostra affidabilità, credibilità e autorevolezza» scrivono i 30 arrabbiati. Va bene il bagno di democrazia delle primarie, dicono, ma le consultazioni «non possono inglobare tutto e il contrario di tutto». Bersani tranquillizza gli animi, o almeno ci prova: tutti gli alleati, spiega, dovranno sottoscrivere un accordo di “cessione della sovranità”. Poi, dice il segretario, sarà la maggioranza a decidere.

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:13