Perché Mediaset non vuole più La7

Niente svendita de La 7. Niente asta per Mediaset. Nessuna trattativa in corso tra il gruppo L’Espresso e Sky in relazione ad una ipotetica alleanza nella televisione. Si vanno così chiarendo i contorni della vendita dell’emittente televisiva di Telecom dopo alcuni giorni di fibrillazioni a seguito della notizia che tra i candidati acquirenti ci sarebbe stato anche il gruppo di Cologno Monzese.

Sono ormai alcuni mesi che Telecom Italia, guidata da Franco Bernabè, ha annunciato l’intenzione di dismettere il settore dei media a partire dal canale balzato all’attenzione generale e in particolare del pubblico di centrosinistra, con l’arrivo al Telegiornale di Enrico Mentana dopo il licenziamento-dimissioni da direttore editoriale del gruppo Mediaset, di Lilli Gruber con Otto e mezzo, di Gad Lerner con l’Infedele, con Piazzapulita di Formigli e con l’atteso Servizio Pubblico di Michele Santoro che ha lasciato i precedenti canali dove trasmetteva Anno Zero.

Share medio del Network 3,02%, telegiornale delle 20 intorno al 7% con un milione e mezzo di ascoltatori. Oltre all’informazione-opinione La 7 è l’unico contenitore che ha accresciuto la raccolta pubblicitaria nel terribile anno di calo generale della pubblicità.  Il gruppo Telecom Italia Media pur restando l’unica televisione in rosso in Europa aveva presentato agli advisor Mediobanca e Citigroup, incaricati dell’asta, dati in prospettiva positivi. L’eventuale compratore dovrà tener conto dell’affermazione dell’amministratore Bernabè secondo cui Telcom non vende a qualunque prezzo ma conta di chiudere l’operazione, entro fine anno, in modo da portare l’indebitamento netto a 27,5 miliardi di euro per rispettare il piano industriale. L’ex monopolista delle telecomunicazioni non sembra ora avere fretta. Uscita di scena l’araba Al Jazeera, che aveva coinvolto il finanziere franco-tunisino Tarak Ben Ammar, anche Mediaset si è tirata indietro dopo una riunione presieduta da Fedele Confalonieri e Piersilvio Berlusconi. Ricostruiti i passaggi dell’invito ricevuto da Mediobanca il 15 giugno e del mancato accesso ai dati sensibili del pacchetto in vendita, Mediaset ha precisato «al fine di evitare ulteriori strumentalizzazioni e voci interessate prive di qualsiasi fondamento» che i dati in possesso al gruppo Fininvest sconsigliavano «qualsiasi impegno relativo agli asset in vendita del gruppo Telecom».

Chiariti i termini di politica aziendale si sono aperte le interpretazioni sul perché Mediaset ha abbandonato la gara. Troppe polemiche ed esborsi eccessivi, con risultati di bilancio da sempre negativi (perdita di 35 milioni solo nel primo trimestre 2012) hanno precisato i vertici di Cologno Monzese, anche se tramite la società EI Towers erano molto interessati per l’infrastruttura delle frequenze. Lo scenario vede ora in corsa Urbano Cairo, il fondo Clessidra di Claudio Sposito, Discovery Channel, gli americani di Liberty Media e Sky di Murdoch che in Italia trasmette anche in chiaro con Cielo e forse la società 3Italia, la società dei cinesi di Hutchinsn Whampoa per l’intera Telecom.

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:02