
Gli applausi arrivano anche da chi non te l’aspetti. «Una strategia aggressiva del debito pubblico da attuare con le dismissioni non solo e’ auspicabile, ma assolutamente necessaria», ha commentato Nicola Rossi, senatore ex-Pd, oggi vicino a Montezemolo.
«Un Fondo immobiliare Italia? Ottima idea», gli ha fatto eco il finiano Mario Baldassarri, pur non lesinando appunti. La lunga intervista sui temi economici rilasciata ieri da Angelino Alfano al Corriere della Sera sembra aver trovato qualche interlocutore interessato anche al di fuori del cortile del Popolo della libertà. Il segretario degli azzurri, tra le altre cose ha lanciato la proposta di uno scudo anti-spread tutto italiano, aggredendo l’elevato debito pubblico, e non servendosi del fondo previsto da Bruxelles che tanti grattacapi sta creando ad alcuni governi dell’Unione. Ma ha anche rilanciato la necessità di un rafforzamento dei meccanismi che governano l’Ue, e una riforma della Bce quale prestatore di ultima istanza. Temi che il leader azzurro ha chiesto di poter discutere con il presidente del Consiglio. Salvo sorprese, l’incontro con Monti è stato fissato per mercoledì alle 17.
«Il momento è difficile, ma c’è spazio per un progetto di centrodestra coraggioso come quello delineato da Alfano» ha commentato Maurizio Gasparri. I capogruppo del Pdl al Senato ha osservato che quello del segretario è «un programma che fa emergere i danni di una sinistra-sinistra a trazione Cgil, che consente una forte alleanza con un blocco sociale di imprese, terziario, giovani, commercio, agricoltura, all’insegna della libertà e del merito». Una proposta «lucidamente oggettiva e realistica» secondo l’ex ministro Gianfranco Rotondi, che consentirà di «riprendere a remare in acque più tranquille, scegliendo la rotta giusta che consenta di rilanciare il sistema-paese».
«Sulla riduzione della spesa pubblica siamo chiamati a votare la trentaquattresima fiducia al governo Monti, a cui non ci sottrarremo, ma bisogna dare una scossa decisa allo sviluppo e alla crescita» ha fatto notare Antonio Leone, vicepresidente della Camera in quota Pdl. In questa direzione, a parere di Leone, «il piano Alfano indica la via giusta». E riserva una stoccata agli avversari: «Si tratta di una risposta politica alla situazione confusionale in cui si dibattono il centrosinistra e l’Udc, tutti a inseguire alleanze improbabili, solo immaginate e di fatto impossibili».
Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:09