Emergenza incendi: Sicilia in fiamme

È un paradosso che l’anticiclone sahariano  che da ieri sta facendo registrare temperature record nel Sud d’Italia si chiami “Nerone”. La morsa dell’afa e degli incendi non si allenta e la Sicilia continua a bruciare.

Da sabato scorso, infatti, una ventina di roghi si sono estesi a macchia di leopardo nell’Isola impegnando tutti i mezzi aerei disponibili. Dalla provincia di Palermo, la più colpita, a quella di Trapani, da Messina fino a Siracusa vigili del fuoco, personale della Forestale e della Protezione civile stanno lavorando incessantemente per spegnere i roghi alimentati da una temperatura che nell’Isola ha superato i 42 gradi. Sotto controllo l’incendio che aveva minacciato la riserva dello Zingaro, in provincia di Trapani, e quasi domato quello che da nove giorni interessa la discarica di Bellolampo (Palermo), la cui chiusura sta provocando un accumulo di rifiuti in città.

Diversi gli interventi dei vigili del fuoco chiamati a spegnere una decina di cassonetti dati alle fiamme da cittadini esasperati. Un tavolo tecnico, proprio per affrontare l’emergenza del rogo di Bellolampo, è stato istituito ieri pomeriggio dall’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo «per monitorare da vicino la situazione sotto il profilo dell’igiene e della sicurezza alimentare». Tra oggi e domani, infatti, si attendono i dati delle analisi per verificare la presenza di diossina nell’aria. «Per evitare inutili allarmi o sottovalutare la situazione -  ha aggiunto Russo - è necessario fornire ai cittadini la più corretta informazione». Nell’Isola sono migliaia gli ettari andati a fuoco e gravissimi i danni per uno spettacolo del fuoco che puntualmente si ripete ogni estate. «Abbiamo valutato che tutti gli incendi sono dolosi», ha dichiarato l’assessore regionale al Territorio, Alessandro Aricò, presente ieri mattina al funerale di Francesco Pizzuto, il forestale stagionale morto sabato nel corso di un incendio a Castronovo di Sicilia (Palermo). «In giro per la Sicilia – continua Aricò  – ci sono degli ispettori della forestale che stanno già facendo delle indagini per risalire ai responsabili degli incendi. Il catasto delle aree incendiate va realizzato e su quelle aree non si può costruire per i prossimi quindici anni anni. Con i tecnici - conclude l’assessore al Territorio - chiederemo a tutti i sindaci siciliani di relazionare  il lavoro svolto per la predisposizione del catasto delle aree bruciate».

Oggi pomeriggio il governo nazionale riferirà alla Camera dei deputati sull’incendio della discarica di Bellolampo.

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:13