Viaggio nei movimenti del centrodestra

Reclamavano preferenze e primarie del centrodestra. La pattuglia di giovani che ieri è scesa in piazza a Roma ha chiesto a gran voce che il Pdl si intesti due grandi battaglie. Quella per la selezione democratica dei propri quadri dirigenti, attraverso competizioni pre-elettorali che chiamassero a raccolta tesserati e simpatizzanti del partito. E quella per un sistema elettorale che consenta al cittadino di indicare esplicitamente il proprio rappresentante in parlamento. Un movimento il cui nome, Forza insieme, riconduce inevitabilmente alla prima esperienza politica di Silvio Berlusconi.

Ma le cui proposte politiche, in particolare sulla riforma elettorale, sono vicine a quelle di ex An come Ignazio La Russa e Giorgia Meloni. La battaglia sul futuro del partito e il dibattito sulla ricostruzione del centrodestra sono al centro del grande attivismo che, forse mai come oggi, sta animando gli ambienti che ruotano intorno al Pdl. Che si dividono nettamente sulla (presunta) volontà del Cavaliere di presentarsi nuovamente quale candidato premier. «Siamo decisamente in disaccordo con una mossa del genere. Non è lungimirante per il futuro della nostra area politica». È drastico Carlo Cattaneo, che con un gruppo di altri blogger ha dato vita a La retrovia, sito dal quale criticano aspramente l’attuale gruppo dirigente azzurro. «Berlusconi porterà anche una manciata di voti in più nell’immediato – spiega Cattaneo – Ma se in 17 anni non è riuscito a costruire qualcosa di durevole per chi fosse venuto dopo, non capisco perché dovrebbe riuscirci ora».

Sulla stessa linea Lorenzo Margiotta, presidente di Nuova generazione, una delle associazioni che ha dato vita al movimento Noi per l’Italia: «Avevamo accolto positivamente la nomina a segretario di Angelino Alfano – spiega Margiotta – Il suo era un faticoso tentativo di ricostruire l’intera area del centrodestra. Per questo abbiamo giudicato positivamente la stagione congressuale. Il ritorno di Berlusconi bloccherà questo rinnovamento per qualche anno. Un gran peccato». «Ma non ci si può opporre al ritorno in campo del Cavaliere» spiega Giorgio Silli, assessore al comune di Prato e tra i principali promotori del movimento dei Formattatori, tra i primi a inaugurare la stagione movimentista del centrodestra. «Berlusconi in quanto tale non è mai stato messo in discussione – continua il formattatore – Il suo ritorno è un volano di rinnovamento per l’intero centrodestra». La stessa idea di Alberto Spampinato, dirigente del movimento dei ragazzi azzurri, Giovane Italia. Uno dei promotori di Muovitiitalia, movimento che raggruppa le nuove generazioni di militanti che provengono dall’esperienza di Alleanza nazionale. Ma Spampinato declina il concetto al passato: «Berlusconi è stato una risorsa. Oggi però c’è un evidente problema di leadership, che ci stiamo trascinando avanti da novembre». Spampinato ha la preoccupazione «che si parta esclusivamente dall’analisi dei sondaggi, rischiando di mettere totalmente da parte la ricerca di proposte politiche innovative e il tema del dibattito interno».

Un punto che trova concorde Silli: «I Formattatori hanno sempre chiesto le primarie, e continuiamo a farlo. Non si capisce perché il Cavaliere non sia il primo a volersi sottoporre al bagno di folla che sicuramente gli verrebbe tributato». Molti osservatori hanno rilevato la mancanza di avversari credibili. «Forse è vero – ammette Silli – Ma comunque ci sarebbero. Basti pensare a Giancarlo Galan, Daniela Santanché. Ma anche un formattatore come Alessandro Cattaneo, sindaco di Pavia, potrebbe cimentarsi nell’impresa. Senza citare cosa potrebbero fare gli ex An. Mi pare che Gianni Alemanno abbia parlato chiaro». Margiotta trova punti di contatto con gli altri movimenti. Sulla legge elettorale condivide la voglia di reintrodurre le preferenze dei ragazzi di Forza insieme. «Per quanto riguarda le primarie, invece, il linea teorica sono uno strumento ottimo». La stessa posizione dei Formattatori? Quasi, perché «l’utilità cambia con Berlusconi di nuovo in campo». «Nessuno si è mai candidato contro il Cavaliere – riflette l’esponente di Noi per l’Italia – e non credo che mai nessuno lo farà, nonostante sia un peccato per il dibattito nel centrodestra. Ma la verità è che sia il Pdl che il Pd hanno dimostrato in questi anni che fare primarie serie in Italia è quasi un’utopia». Un sogno che diventa un auspicio a sentire Spampinato: «Non condivido al 100% il metodo delle primarie. Ma senza dubbio servono a ricompattare il partito intorno al vincitore, e zittiscono il dissenso particolaristico di chi non ha la forza o il coraggio di presentarsi in una competizione aperta». «Le primarie non sono una priorità» taglia corto Cattaneo. Secondo il quale «bisogna concentrarsi sui temi economici. Come far ripartire l’industria, come dare ossigeno alle piccole e medie imprese. Da qui riparte il futuro del centrodestra: una buona risposta sui temi economici garantirebbe un credito notevole per il futuro». «Non ci piace la politica che parla esclusivamente di politica» concorda Margiotta. Che invita a «rilanciare sui temi del lavoro, del fisco, di come affrontare la crisi», in modo da «ricostruire quel rapporto tra il popolo e il politico che negli ultimi anni è diventato assai labile».

«Anche perché – aggiunge Spampinato – da quando è nato il Pdl si è occupato molto dei problemi di governo, tralasciando la strutturazione sul partito, il radicamento sul territorio». L’esponente di Muovitiitalia condivide la necessità di «formulare risposte credibili in campo economico, dedicandosi prima ai contenuti, e solo in seguito al contenitore». Ma avverte: «La politica deve recuperare la sua primazia sui fenomeni economici. Solo così si può contribuire al miglioramento della situazione nella quale ci troviamo». Silli, tuttavia, insiste sulla necessità di ridare ossigeno ad un soggetto politico sfiatato: «Il ristagno nel quale siamo piombati stanca l’elettorato. Vedere sempre le stesse facce è controproducente. Bisogna dotarsi di volti nuovi. Ma anche di poche idee chiare e precise dalle quali ripartire».

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 15:53