La mala giustizia colpisce i bambini

Sulla stampa e sui social network si legge (purtroppo!) della vicenda di Federica Puma, la mamma che è da alcuni giorni in sciopero della fame di fronte al Tribunale per i minorenni di Roma. È lì, sul lungotevere all’angolo con via dei Bresciani, di fronte ad uno dei palazzi simbolo di una giustizia che non funziona. È lì a reclamare con tutte le proprie forze la “restituzione” della sua Beatrice, la figlia di sette anni che da più di sette mesi quel tribunale ha deciso di affidare ad una casa-famiglia, basando la decisione sulla “conflittualità tra i genitori”.

I quali, del resto, si sono separati subito dopo la nascita della piccola. Inoltre i giudici non hanno tenuto conto che la bimba ha una mamma (e dei nonni) che stanno dalla sua parte così come Madre natura prevede. Per di più, Federica Puma non ha alcun tipo di precedente penale: insomma è una mamma perbene, degna di far crescere con sé la propria bimba. E, tramite il suo legale, l’avvocato Giuseppe Lipera, ha presentato anche una denuncia querela nei confronti della dottoressa Marisa Malagoli Togliatti per i reati di peculato e abuso d’ufficio. Sarebbero stati commessi nell’ambito dello svolgimento della consulenza tecnica d’ufficio assegnatale dal Tribunale in relazione al procedimento pendente dinanzi al Tribunale per i Minorenni, denunciando l’utilizzo indebito, da parte della Malagoli Togliatti, delle strutture del Dipartimento di psicologia dell’università “La Sapienza”. Ma c’è di più. Una qualsivoglia decisione sul ricorso d’urgenza presentato dall’avvocato Lipera deve arrivare prima di dopodomani.

Infatti sabato 28 la piccola Beatrice verrà portata (in quella che viene paradossalmente, almeno per lei, definita “vacanza”) in Calabria, in una struttura marina, fino ai primi giorni di settembre, lontana da mamma e nonni. «Nella casa vacanza – sostiene il difensore della signora Puma - non vi è linea telefonica e non sarà possibile per la minore incontrare né la madre né i nonni materni, in quanto la struttura è priva di locali idonei». Ad uno stato normale, con una giustizia integra, non resterebbe altro che chiedere scusa alla piccola (ed innocente) Beatrice per quello che le sta facendo subire.

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 15:59