
Il Pd è nell’angolo, senza una riforma che ripristini i collegi sfuma anche quel briciolo di speranza nelle desistenze con le altre forze di sinistra. Contro il Pd remano anche alcune forze come Rifondazione comunista: «La discussione sulla legge elettorale deve partire dalla perdita di fiducia dei cittadini nelle istituzioni, frutto del fallimento della Seconda repubblica, conseguenza del neoliberismo e del bipolarismo che hanno trasformato la politica in una televendita di pentole - afferma Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rc - Per uscire da questa situazione di crisi del sistema politico occorre ridare potere ai cittadini, con il proporzionale, un sistema in cui gli elettori possano liberamente scegliere sia i partiti che le persone». È evidente che Rifondazione, e con lei molti pezzi della sinistra, desiderino il proporzionale, gradito anche a Berlusconi e Casini. A far naufragare la rivalsa di Bersani (segretario Pd) è anche il ritorno del cavaliere.
A far propendere Berlusconi verso l’ipotesi di ricandidatura, come scrive il Corriere, sarebbero stati i sondaggi in suo possesso: darebbero il Pdl al 30% con la sua candidatura, al 10% senza il Cavaliere e al 18% con Alfano candidato premier. Il progetto, sempre secondo il giornale di via Solferino, prevederebbe una “squadra” di quarantenni ed il ritorno del partito al nome Forza Italia. «C’è un gran movimento di sostegno alla ricandidatura del presidente Berlusconi e credo che alla fine lui deciderà di scendere in campo». Così Angelino Alfano, segretario del Pdl, commenta a margine dell’assemblea dell’Abi l’ipotesi che il Cavaliere torni a candidarsi a premier. «In tanti - ha detto Alfano - glielo stanno chiedendo ed io sono tra questi. Del resto per chi come lui ha governato in anni così complessi, e ha ceduto il passo a un governo tecnico senza mai essere stato battuto in aula e senza avere perso le elezioni, per chi come lui è stato il protagonista di questi anni, credo sia giusto e legittimo chiedere un giudizio al popolo italiano sulla storia di questi anni e su una nuova chance di governo». Una lancia in favore del Cavaliere l’ha spezzata anche Mario Monti che, intervenendo all’assemblea dell’Abi, ha detto che «Berlusconi fu sottoposto a una pressione prossima all’umiliazione» e ci fu «un tentativo di far cedere all’Italia parte della sua sovranità», è stata «una situazione sgradevole».
E Berlusconi ha detto la sua sulla legge elettorale: premio di maggioranza al partito che vince e ripristino delle preferenze. Il Cavaliere avrebbe trovato la quadra del Pdl sulla legge elettorale nel vertice di palazzo Grazioli. Ma le chance di trovare intese si sono ridotte al minimo, soprattutto perché l’intero mondo politico è spaventato dal ritorno in campo di Berlusconi. Arduo è il solo provare a trovare in Parlamento i voti per modificare l’attuale sistema elettorale. Ma il Pdl spera di approvare in prima lettura al Senato la riforma presidenzialista, in modo da lasciare al palo tutti i partiti, in particolare il Pd, di fronte alla responsabilità di approvare le riforme. L’ipotesi di una legge elettorale proporzionale con le preferenze, rappresenta comunque un amo che il Cavaliere getta all’Udc, e troverebbe una certa disponibilità anche nella Lega Nord. E l’asse col Carroccio si ripeterebbe nell’approvazione del semi-presidenzialismo.
Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:11