Polillo: «Eliminare le ingiustizie»

«Una giungla retributiva». Non usa mezzi termini Gianfranco Polillo, sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze del governo Monti, arrivato a Bolsena come “giudice” delle “Governiadi 2012” dell’onorevole Beatrice Lorenzin. 

L’opinione pubblica, molto attenta alle retribuzioni dei parlamentari, lo è meno su quelle dei manager di enti, agenzie, aziende partecipate, municipalizzate e via elencando. 

Stipendi a volte superiori a quelli degli stessi parlamentari e non sempre commisurabili con la responsabilità del ruolo. 

«Abbiamo assistito, non soltanto in Italia ma in tutti i paesi a una forte divaricazione delle retribuzioni. Non sto parlando di differenze di qualche migliaio di euro, nel settore bancario per esempio abbiamo ormai livelli retributivi che superano uno, due, tre milioni di euro all’anno; lo stesso avviene nei grandi manager. 

La motivazione è quella che sono standard internazionali, il che è anche vero».

Però non abbiamo solo i grandi manager delle banche, ma anche di enti, aziende, agenzie partecipate e via discorrendo che prendono stipendi altissimi

«In generale i manager hanno livelli retributivi molto elevati - sostiene il sottosegretario - Alcuni sono giustificati per il tipo di responsabilità, però molte volte le persone che hanno maggiore responsabilità e quindi una retribuzione giustificata, trascinano verso l’alto tutti gli altri, dove non sempre c’è la giustificazione. 

Faccio un caso: negli Usa molte banche sono state salvate dall’intervento dello stato, ma la retribuzione del top management non è minimamente diminuita; anzi, addirittura aumentata. 

Ricordo una vecchia proposta di Giulio Termonti, quando fece i Tremonti bond, cioè la possibilità di aiutare le banche italiane in difficoltà, dicendo che avrebbe concesso aiuti solo a condizione che ci fosse stata una riduzione degli stipendi del top-management. Non c’è stato nessuno che ha chiesto aiuti allo stato».

Dobbiamo quindi rassegnarci ad avere manager pagati più del presidente degli Stati Uniti? 

«Su questo stiamo provvedendo con l’ultimo decreto - risponde Polillo - Abbiamo stabilito tetti di spesa ancora però molto limitati; le retribuzioni non potranno aumentare oltre quelle del 2011, però queste erano già molto elevate. Siamo in una fase di grande ripensamento. 

Anche in Parlamento, quando discuteremo del nuovo decreto, non dico che metteremo tetti ma nuovi criteri almeno per le aziende partecipate dalla Pubblica amministrazione per stabilire livelli retributivi decenti. Nell’Amministrazione dello stato lo abbiamo già fatto quando abbiamo deciso che la retribuzione dei dirigenti, penso al capo della Polizia o al ragioniere generale dello stato, non potesse superare quella del primo consigliere della Corte di Cassazione. 

L’assurdità è che ci troviamo di fronte al fatto che mentre il capo della Polizia è stato fortemente ridimensionato, il capo dei vigili urbani di qualche paese guadagna una volta o due volte quello che guadagnava e che guadagna il capo della Polizia o il comandante generale dei Carabinieri. 

Credo insomma che alcuni criteri vadano stabiliti, senza voler penalizzare nessuno, per introdurre ordine in quella che è diventata una vera e propria giungla retributiva».

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 15:33