
Finché esisteranno le Istituzioni con la “I” maiuscola, finché la Costituzione prevederà una determinata forma di governo, finchè il parlamento costituirà uno dei simboli della nostra democrazia, il rispetto per questi emblemi deve essere totale. Sia dall’esterno che, soprattutto, dal loro interno (e da parte dei loro membri), quei Palazzi devono essere solo che rispettati: nella sostanza e nella forma.
Possiamo essere anche d’accordo con chi sostiene che i condannati non debbano neppure “aggirarsi” dalle parti delle Camere (il discorso non vale però per gli inquisiti perché gli stessi sono innocenti fino a prova contraria e a sentenza di condanna definitiva, anche se Marco Travaglio la pensa diversamente).
Ma crediamo altresì che è altrettanto vero che nei due rami del parlamento sia inopportuno (e si vuole, in questa sede, essere piuttosto benevoli nell’utilizzo dei termini…) che siedano soggetti che reputino di essere parlamentari soltanto perché indossano una giacca scura. Almeno Cicciolina rappresentava, oltre al Partito Radicale che l’aveva candidata, anche una battaglia per i diritti (in qualche modo) civili.
Oggi, invece, si vede di tutto: dalla bottiglia stappata per festa, alla mortadella affettata seduta stante; dal sito porno consultato in fretta e furia sul proprio iPad, alla pennichella consumata convinti di essere lontano da occhi indiscreti, per non parlare dei cappi con nodo scorsoio sventolati qua e là.
Mancherebbe soltanto il «ci avete rotto i coglioni» o il dito medio alzato verso il cielo nei confronti di chiunque e il quadro sarebbe completo.
Come dite? L’altro giorno, in Aula, non sono mancati neppure quelli?
Che vuol dire che forse c’è stato un forsennato travestito da onorevole che, pur essendo nato il 3 novembre 1956, ha usato un “linguaggio da trivio” in nome e per conto di tutti i giovani?
Si potrà anche sostenere che è stato onorevole anche Toni Negri ma quello, almeno, sapeva cosa fosse la cultura: qualcun altro potrà sostenere che male utilizzava i suoi pensieri e le sue teorie, ma almeno ne aveva. Meglio di certo di certi onorevoli indagati che hanno anche la faccia tosta (oltre che di girare per il Transatlantico con una telecamera nascosta) di battersi contro la presenza degli (altri) indagati nel parlamento.
Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 15:51