
«Non pensare a cosa il tuo paese può fare per te, ma pensa a cosa puoi fare tu per il tuo paese». Datata o meno che sia, questa frase dell’ex presidente Usa John Fitzgerald Kennedy torna sempre utile nei momenti in cui c’è bisogno di rimboccarsi le maniche. Probabilmente lo pensano anche i giovani dell’associazione “Noi per l’Italia”, che domenica scenderanno in piazza a Milano per farsi conoscere e macinare nuovi proseliti.
Non pretendono di rappresentare “i giovani”, quelli con tante g davanti perché così fa’ più giovane, o quelli che usano il fatto di essere giovani come alibi per piangersi addosso ad oltranza. Però vogliono dire la loro. Hanno tutti attorno ai 30 anni, alcuni di loro hanno maturato esperienze politiche, quasi tutti arrivano dal mondo dell’associazionismo. Hanno idee e progetti ben chiari, ma sperano di poter realizzare il loro progetto più grande catalizzando nell’associazione quante più idee nuove sarà possibile raccogliere.
Insomma, chi sono? E cosa vogliono? «Siamo un gruppo di amici che si sentono responsabili di fronte alla crisi nella quale versa l’Italia», racconta il 28enne Lorenzo Margiotta, tra i referenti dell’associazione. «Non intendiamo cedere al disfattismo o alla rassegnazione ma vogliamo ricostruire. Crediamo nei valori tradizionali della persona, del lavoro, della famiglia e della comunità. Ci riconosciamo nel popolo dei moderati e nella famiglia del Partito Popolare Europeo. Vogliamo fare quello che i partiti non fanno più: ascoltare l’Italia, conoscerne i problemi, dare voce alla gente e avanzare soluzioni». Anche da qui nasce la scelta della piazza. E, prima ancora, quella del sito web, www.noiperlitalia.com, dove si può leggere il manifesto dell’associazione, condividerne le idee, e scegliere di farne parte, lasciando la propria impronta con una proposta.
La manifestazione di domenica si intitola “Mille giovani idee per l’Italia”. Mille come le camice rosse di Garibaldi, anche loro giovanissime proprio come i componenti dell’associazione. Ma è soprattutto sulle idee, più che sui numeri, che i giovani di “Noi per l’Italia” dicono di voler puntare. Né con i gattopardisti di professione, che vogliono cambiare tutto perché nulla cambi davvero, né con i distruttori alla Beppe Grillo, che vogliono radere al suolo tutto per mettere al suo posto non si sa bene cosa. «Noi non vogliamo distruggere proprio niente» spiega Margiotta. «Crediamo che l’Italia sia soltanto da rianimare, non da rifare. È questa la differenza con Grillo, loro fanno il Vaffa day, noi il Costruiamo day».
Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 15:55