«Presidenzialismo, una svolta per l'Italia»

«Non riesco proprio a capire perché non ci sia il tempo» riflette Jole Santelli, deputato del Pdl, commentando le parole di Pierluigi Bersani che hanno bocciato la proposta di riforma presidenziale presentata ieri da Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. «Presenteremo un emendamento in Aula proprio per evitare i tempi lunghi delle Commissioni parlamentari».

Perché questa proposta arriva oggi e non quando avevate una solida maggioranza di governo?
Quella che si sta concludendo doveva essere la legislatura delle riforme. Ma sappiamo bene a quali difficoltà è andato incontro l'esecutivo di centrodestra. Sono stati commessi certamente degli errori, ma il sistema istituzionale ha impedito di procedere speditamente. Il governo tecnico dovrebbe coincidere con una deposizione delle armi da parte di tutti i partiti per costruire un'Italia nuova. Quale momento migliore di questo?

Si potrebbe anche dire che i vostri tentativi di riforma della Costituzione non sono andati a buon fine.
Ma noi la riforma della Carta l'avevamo fatta. Nonostante le resistenze di Lega e Udc, che proprio sull'ipotesi presidenzialista avevano posto più obiezioni.

Se i vostri ex alleati confermeranno quella posizione, e stante il no che arriva dal Pd, non sembra che ci siano i numeri.
Intanto verifichiamolo attraverso un voto parlamentare. Tutte le formazioni che riterranno opportuno bocciare il provvedimento si assumeranno la propria responsabilità davanti agli elettori.

In caso di insuccesso, si va al voto con il Porcellum?
Per vent'anni abbiamo coltivato l'illusione che si potesse cambiare il paese modificando la legge elettorale. È sotto gli occhi di tutti che è un progetto che non ha funzionato. Il problema è il sistema istituzionale, che, così come è, rischia di portarci nelle condizioni in cui si trova la Grecia.

In ogni caso l'intenzione è dare vita a un polo moderato, la Federazione per l'Italia. Ma Casini è sembrato scettico.
È stato proprio il leader dell'Udc a lanciare l'idea di un partito dei moderati. E proprio a quello mi sembra stia lavorando Casini. La proposta del Pdl di svolgere primarie aperte tra tutti coloro che si riconoscono tra i moderati, alternativi alla sinistra, mi sembra vada incontro al progetto dell'Udc. L'unica condizione è che non sia un rimescolamento dei gruppi dirigenti, ma un progetto che nasca dal basso, dalla volontà di militanti e simpatizzanti.

Berlusconi si candiderà alla presidenza della Repubblica?
Il Cavaliere ha lanciato una grande provocazione. Non saprei dire con esattezza, ma sinceramente non ci credo molto.

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 15:47