
Italia, Lazio, Rieti, elezioni maggio 2012: una Waterloo per il centrodestra, che governava da 18 anni in quello che era considerato una sorta di 'feudo'. Ebbene, nella masochista interpretazione della scadenza elettorale, Rieti è stata consegnata nelle mani di un sindaco targato Sel che è riuscito a battere nelle primarie ben due candidati del Pd. Che non perde occasione, a sua volta, per dimostrare quanta voglia abbia di farsi del male. Proviamo a sintetizzare.
Punto primo. Nessuno dei due candidati ha, prima del ballottaggio, comunicato agli elettori le proprie intenzioni sulla scelta degli assessori. È vero: ciò non è accaduto soltanto a Rieti, ma proprio per questo si spiega anche la disaffezione della gente per la politica (leggi percentuale di astensione).
Punto secondo. Il nuovo primo cittadino, Simone Petrangeli, è stato protagonista di una accurata campagna elettorale svolta a contatto con la città ed usando quegli strumenti, come i social network, che permettono di farsi conoscere magari anche da chi non hai mai ricevuto neppure un'improbabile promessa di lavoro. Di questo è giusto prendere atto e rendere l'onore al nuovo sindaco. Alcuni esponenti della maggioranza uscente, ci dispiace sottolinearlo, probabilmente pensano ancora che Internet altro non sia che una rappresentanza dell'Inter che si diletti a giocare anche a tennis.
Punto terzo. Alle ultime elezioni comunali del 2007, il candidato del centrosinistra, Gaetano Papalia, ottenne al primo (ed unico) turno circa il 44% delle preferenze. Oggi il candidato del medesimo schieramento si attesta al 67,17%.
Punto quarto. Sempre nel 2007, il sindaco di centro destra eletto al primo turno, Giuseppe Emili, ottenne il 52,14% e 16.644 preferenze. Oggi il candidato sconfitto del medesimo schieramento, Antonio Perelli, ha ottenuto 7762 preferenze pari al 32,82%.
Punto quinto. Si può discutere dove inizi il merito di Petrangeli nella vittoria o il demerito nella sconfitta di Perelli, del suo staff e dei suoi "ispiratori". Di certo il secondo rappresentava un Pdl oramai liquefatto ed una giunta che di certo non ha lasciato un bel ricordo di sé alla città.
Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:18