Quale Grillo, la novità è il Tea Party

In quel di maggio, il 15, il movimento cinque stelle romano si dà appuntamento soprattutto per incontrare nuovi iscritti e simpatizzanti. È solo un meeting rionale tra Garbatella e Ostiense, terra già rossa, poi territorio della nera Meloni e di altre ragazze dure e tarchiate, passate dalla celtica alla Pisana del Consiglio regionale. L'incontro è uno dei tanti eventi ed appuntamenti che i grillini si danno ogni giorno, come verificabile sul sito del movimento.

Quel 15 maggio c'erano anche l'abitare critico a via Delpino e il salviamo il paesaggio all'ex Mattatoio. Ieri si è parlato dell'attivo (parola magica, un tempo scontata, oggi veramente rara) del IV municipio, dell'assemblea sulla scuola al Ponte di Nona e dell'incontro sulla polizia ad Ostiense. Oggi - poteva mancare? - il no discarica a Corcolle. Incontri con i cittadini dei municipi IV a Via Monte Patulo e XV a via Lenin. Infopoint a largo Mengaroni e a Trastevere. Due banchetti, uno di fronete al Mc Donald di via Tiburtina e l'altro in via Andrea Doria. Quanto alla prossima domenica, per ora sono noti il "mi rifiuto" a Tor di Quinto e il gazebo del municipio XIII. Sono incontri da cinque, dieci, venti o cento partecipanti... come va va. I grillini romani si incontrano senza noti o meno noti presentatori, senza giornalisti, senza politici e senza attori famosi. La riunione dei 5 stelle del 15 maggio al "Caffè Letterario" in zona Ostiense, sulla carta l'ha messa su Barbara Spinelli. Non la Spinelli del '46, la figlia del grande europeista.

L'ha organizzata una Spinelli di due anni più giovane, al secolo pittrice. In realtà l'impressione è che l'avrebbe potuta indire chiunque. All'appuntamento serale si presentano a decine, finchè il numero è tale da costringere a cambiare la sede dell'incontro. Il Caffè Letterario, sede degli stitici incontri dei vari Scalfarotto e dei giovani dirigenti del Pd, dotato di un uditorio in cui abitualmente si sta belli larghi, all'incontro tra anonimi militanti ed anonimi cittadini era stracolmo. E così ci si sposta tutti all'"Hotel Abitart", non molto distante dal Caffè. Una calca di centinaia di persone si affolla attorno agli esponenti del movimento 5 stelle. Che, ricordati i 5 punti cardinali dei grillini (acqua, ambiente, connettività, sviluppo e trasporti), iniziano ad ascoltare. Parla una signora anziana, parla l'impiegata della ragioneria generale dello Stato, parla un signore forbito. C'è un po' di tutto: giovani e vecchi, ragazzi alla moda e cafonazzi. Poi uno invoca il nome di Beppe Grillo, come il leader che porterà il popolo alla meta. E i grillini romani quasi se lo mangiano. No! Grillo non è che uno del movimento, non è che l'ispiratore. Ogni gruppo, in ogni territorio, deve fare da sé. Spinelli and company rimandano le richieste di chiarimento al mittente. Nessuno ha un programma, un progetto, un' idea.

O meglio: tutto è demandato al forum, al blog, al dibattito sulla rete. Perché l'idea di fondo dei grillini, a parte l'anarchia pura, è che ogni questione può essere risolta con una votazione di massa. Quanto ai politici, a partire dagli esponenti del movimento, non devono fare i politici, i pensatori, i diplomatici. Sono soltanto i portavoce della democrazia diretta di cui sopra. Diffidenti al parossismo, i grillini confidano solo sul potere della rete. Sono sicuri che Internet imporrà pian piano la democrazia diretta. In realtà, a parte il blog capostipite di Grillo, i siti dei grillini romani non brillano di grande luce da nessun punto di vista. Incluso il forum. Sembrano invece notevoli sul piano dell'organizzazione degli eventi di massa. Sono centinaia le persone che riscoprono serate di politica d'altri tempi, fatte di incontri d'amicizia, di sesso, amore e anche di discussioni accanite. Migliaia quelle che le scoprono per la prima volta. Sconcertati, i neofiti della politica alive assistono a incontri che non reiterano lo show insipido di Baudo e Costanzo, Benigni e Vespa, di tanti talkshow in diretta dove il pubblico si confonde... quasi fosse composto da file di busti di cartone. Certo, questo successo funziona finchè sono tutti anonimi; e per ora lo sono tutti, a parte Grillo.

Quando c'è lui si ritorna al teatro, al circo, allo show, con tanti occhi fissi, quasi ipnotizzati dal pifferaio. Per ora gli anonimi grillini hanno già portato a 7 i 5 punti originari: oltre ad energia, salute, trasporti, economia, informazione, anche istruzione e Stato e cittadini. I grillini romani, trepidanti per le sorti di Parma, sono tanti. E per ora non si pongono il problema di come usare una forza che monta. Forse basterà postare la domanda in rete! Per avere una soluzione diretta, popolare, democratica e rapida. Qualunque essa sia. Due giorni dopo, avverte il tam tam della rete primo sbarco del Tea Party a Roma. È un po' come i tentativi di sbarco americani ad Anzio: continui ed infruttuosi. Questa volta può essere la volta buona. Il Tea Party, tra siti e Facebook e con l'appoggio esterno di varie voci liberali in rete e non (come l'Istituto Bruno Leoni), sembra molto più attrezzato del movimento 5 stelle. Il Tp in un triennio è assai cambiato; ha smesso di invitare una serie di nomi del Pdl come Capezzone. È stato attento a non confondersi con le destre fascio-populiste, mentre ha condotto da destra un attacco fortissimo allo statalismo regionale della Lega. Eppure è sempre lì. Si ritrova per ascoltare l'autore di Partiti Spa Bracalini, coadiuvato da quel Rondolino che piano piano da dalemiano è divenuto una firma de Il Giornale.

Così due giornalisti del quotidiano di Sallusti e alcuni parlamentari arringano ad un gruppo di giovani in adorazione. Zucco, il portavoce, si è fatto un nome come ospite (quasi) fisso del Santoro in rete. La sua specialità è scatenarsi contro Tremonti e gli statalisti della destra. Un po' come quando Lerner metteva postfascisti contro leghisti in nome della patria. Partiti Spa spara a zero sul finanziamento pubblico. Qui la convergenza coi grillini è evidente nei contenuti e nella forma. C'è uno spirito, assimilabile ai grillini, di parità tra tutti che permette anche al vecchio pensionato di esprimersi e farsi ascoltare dal deputato. Però la cessazione dell'obolo ai partiti proposta dal quasi giornale di partito berlusconiano e da parlamentari espressi allo stesso modo, avrebbe bisogno di essere finalmente realizzata. La campagna Imu, punto di forza Tp dell'inizio anno, dopo l'uso politico prevalente che ne ha fatto la Lega di Maroni ed una babele di sindaci di centro destra generici, ha perso mordente. Che poi il 2 giugno Uil e Cisl portino Cgil a manifestare non contro l'evasione ma contro le tasse, ai Tp non interessa (come non interessa nemmeno al Pdl).

Non è cosa della cerchia interna; non c'è il derby che interessa. Il partito liberale di massa deve tornare strettamente liberale; se poi non sarà di massa, pace. C'è sempre Montesano, con signora, che da quando l'hanno fatto fuori dal Rai system è più scatenato dello stesso Grillo. Così gli indignados del centrodestra invece che rivolgersi ai rinnovatori Tp o ai destri storaciani, seguono l'imbonitore Grillo.

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:08