
Forse gli amici né-centro-né-destra del Pdl hanno dimenticato che, prima dell'audience, ci sono i popoli. Che i popoli non si misurano a network né a fasce d'ascolto. Si misurano a persone. Certo, le persone, sono sempre più disperatamente ridotte a "massa", ma non per vocazione, per ideali, per radicamento: sempre e soltanto per disperazione. Le persone sono popolo. Da quanto tempo, il PdL - cioè il riassemblamento di Forza Italia e dei reduci del Msi - ha smesso di sentirsi espressione del popolo italiano?
Più o meno lo sappiamo tutti. Ma non ne parleremo qui. Qui abbiamo voglia febbrile e urgente di parlare del popolo italiano, il contrario del corpo elettorale, il contrario della patetica denominazione "centro-destra". E proviamo a farlo, non per insegnare, ma per ricordare a Silvio Berlusconi che cosa e chi ha perduto, dopo vent'anni ad inseguire la maggioranza elettorale.
Ha perduto gli Italiani. Noi qui proveremo a dirgli chi sono.
Sono alcuni milioni di anziani carichi di energia ma ridotti a "vecchi affamati e mal sopportati". Sono alcuni milioni di adolescenti e giovani cui è vietato l'ingresso nel mondo della dignità. Sono molti milioni di ragazze e di donne ridotte a "carne sociale" ma fieramente capaci, per millenaria esperienza, di allevare e governare. Centinaia di migliaia di giovani e anziani del volotariato autentico, che nutrono e tengono in piedi il "prendersi cura" dell'Italia soprattutto quando non ci sono in giro le telecamere. Le grandissime comunità non "di recupero", non di parcheggio degli scarti famigliari e sociali, ma di rinascita. Non le incameratrici di fondi pubblici ma quelle generatrici di idee, di studio, di lavoro, di solidarietà per i deboli e fra i deboli. Le grandi infermiere, le grandi suore, le grandi educatrici, quelle sottomesse agli organigrammi dei medici maschi, quelle che lavorano, che semplicemente ed eroicamente "ci sono sempre". I milioni di servitori dello stato, ridotti a truppe residuali e ingombranti, sì, gli ex-Carabinieri, gli ex-Poliziotti, gli ex-Finanzieri, gli ex-Marinai, gli ex-Aviatori, gli ex-silenziosi e gli ex-trombettieri, gli ex-montanari e i non-ex clamorosi e trascinatori "Cori alpini". I milioni di emarginati e marginali, milioni di andicappati (che il buro-Stato Italiano chiama vergognosamente "disabili!"), non solo capaci di fare mille mestieri e professioni e imprese ma che, ove e quando possono, negli uffici e alle catene di montaggio, sono d'esempio ai "normali".
Lo sai, Silvio Berlusconi, quanti sono questi italiani? Te lo diciamo noi. Sono alcune decine di milioni, e hanno un nome: il popolo italiano. E allora? Non sai da che parte si comincia, vero? Noi lo sappiamo perché siamo con loro, siamo popolo e abbiamo il dono di saperli riconoscere riconoscendo noi stessi come energia viva di questo paese. Vuoi sapere come si fa? Si fa pulizia nei tuoi corridoi, nelle stanze dei tuoi "prediletti": a casa! Tra i tuoi amici veri si cercano i migliori: rari ma ci sono. Poi si fa sul serio: la nuova classe dirigente della nuova destra liberale e solidale è qui, in mezzo al popolo.
Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:15