Troppe tasse, e scoppia la guerriglia

Ieri era tutto cominciato con un blocco stradale al Corso Meridionale di Napoli, con 200 manifestanti davanti agli uffici di Equitalia. Una protesta come tante altre, coi manifestanti aderenti a diverse sigle di disoccupati, centri sociali e "Sindacato lavoratori in lotta" che, con pesanti ripercussioni sulla circolazione e volantini distribuiti ai passanti, chiedevano semplicemente "la chiusura immediata di Equitalia". 

Poi la scintilla. La polizia ha caricato i manifestanti anti-Equitalia ancor prima che venissero lanciate uova piene di vernice rossa e petardi. 

Pronta la reazione dei dimostranti alla strategia della Polizia: bottiglie e sassi sono partiti contro gli agenti del Reparto Mobile schierati davanti gli uffici. 

Una tensione simile non era mai stata registrata davanti agli uffici di Equitalia. 

I manifestanti hanno trascinato in strada contenitori della nettezza urbana e poi li hanno rovesciati. Ma se a Napoli esplode la protesta, vale comunque la pena rammentare che ormai i blindati della polizia presidiano tutte le sedi di Equitalia. 

Giornalmente, almeno tre o quattro cittadini vengono arrestati per atti d'intemperanza compiuti nelle sedi di Equitalia e degli uffici delle Entrate. 

Una situazione che perdura da mesi. Ogni giorno gli elicotteri della polizia sorvolano il centro di Napoli come di Roma e Milano, per individuare eventuali frange di rivoltosi. Che a Napoli sarebbe scoppiata una rivolta era noto da tempo, il pretesto di ieri è stato "il rifiuto dei responsabili di Equitalia di chiudere gli uffici per un giorno, in segno di lutto per gli ultimi suicidi avvenuti nel napoletano dopo la consegna di cartelle esattoriali da parte della società di riscossione". Contro le facciate degli edifici di Equitalia viene quotidianamente lanciata vernice rossa. 

A Schio (in provincia di Vicenza) il muro della sede di Equitalia è stato imbrattato nottetempo con scritte del tipo "io uccido" e "infami", realizzate con spray nero e rosso, accompagnate da un simbolo tracciato malamente. Sulla vicenda sono in corso accertamenti della Digos della Questura di Vicenza.

Sempre ieri, due ispettori di Equitalia sono stati aggrediti nel milanese. I due sono stati malmenati, ma non avrebbero riportato lesioni gravi. E' accaduto in uno studio di commercialisti di Melegnano, quando, per motivi non ancora resi noti, un imprenditore edile presente nello studio dei fiscalisti ha cominciato a prendere a calci e pugni uno dei due ispettori.

Ma il bilancio napoletano si conferma il più grave: due agenti di polizia sono rimasti feriti negli incidenti scoppiati davanti agli uffici di Equitalia, al Corso Meridionale. Altri 8 agenti sono stati, nell'attesa, medicati in ospedale. 

La Questura di Napoli ha definito "non regolarmente autorizzata" la manifestazione, che però era stata annunciata da giorni. In tutto lo stivale la Digos starebbe schedando gli eventuali "nemici di Equitalia e del governo Monti". 

Mentre a Napoli si indaga per identificare i protagonisti degli scontri. Ma già una nuova manifestazione è stata annunciata per venerdì 18 maggio: in piazza Ponte di Tappia, a pochi metri dalla sede di Equitalia Sud di via Bracco. 

E mentre la giornata scorreva, un pacco bomba veniva recapitato alla direzione generale di Equitalia, a Roma, in via Grezzar. Aveva come destinatario la dicitura generica "Equitalia". 

Intanto Arnaldo Maurino, consigliere comunale di Napoli del gruppo "Napoli è tua", esprime la propria solidarietà e vicinanza ai manifestanti «caricati durante la protesta dei movimenti napoletani contro Equitalia». 

«Esprimo la mia solidarietà ai manifestanti caricati violentemente mentre erano in presidio contro Equitalia. Sta diventando una piaga per il paese, ogni giorno aumentano i suicidi. Il governo non può far finta di niente rispetto a ciò che sta succedendo; è necessaria una sanatoria che azzeri gli interessi moratori».  

Contro Equitalia arriva anche una raccolta di firme per chiedere che il Parlamento stabilisca il divieto assoluto per la società (ma anche per l'Agenzia delle entrate) di usare "metodi brutali contro i cittadini in debito con il fisco". Insomma, niente più espropri, pignoramenti, ganasce fiscali e altre analoghe iniziative. Solo "metodi civili di trattazione del debito". 

Promotore della campagna contro quella che definisce una "barbarie di Stato" è Bruno Berardi, Responsabile Nazionale difesa e sicurezza del Movimento sociale fiamma tricolore-Destra Sociale. Da destra a sinistra tutti tentano di mettere il cappello sulla protesta anti-Equitalia.

Tuttavia, l'obiettivo recondito del governo Monti sarebben quello di creare una banca dati comune tra Equitalia (Agenzia delle Entrate) e Crif SpA. 

Una banca dati che correli e metta in comune i cattivi pagatori di multe e debiti verso gli enti pubblici e la Centrale rischi del sistema finanziario bancario e privato. Quindi creare un'unica posizione che inquadri i cittadini che ricorrono al credito. La Centrale dei rischi (formalmente denominata "Servizio per la centralizzazione dei rischi bancari") è stata istituita nel 1962 ed è operativa dal 1964. Essa ha l'obiettivo di supportare il sistema bancario nella gestione delle politiche di prestito e di controllo dei rischi creditizi. 

Uno scambio informativo bidirezionale tra le singole banche, la Centrale ed Equitalia, permetterebbe di monitorare tutte le posizioni debitorie dei cittadini. 

In questo modo alle garanzie commerciali e a quelle finanziarie, si aggiungerebbe anche l'affidabilità verso Equitalia. Sull'anagrafico della posizione di ogni cittadino verso il sistema bancario s'aggiungerebbe anche il parere di Equitalia, influendo sulla valutazione del merito di ogni richiesta di credito. 

Le centrali rischi conservano il nominativo dei "cattivi pagatori" (ovvero di coloro che ritardano il pagamento anche solo di pochi giorni) per oltre 5 anni. Oggi i tempi massimi di conservazione dei dati sono ridotti a 3 anni ma, con la pesante entrata di Equitalia nel settore, solo i dipendenti pubblici d'alto rango risulterebbero buoni cittadini per la "grande centrale rischi".

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:15