
Undici candidati sindaco, polemiche al vetriolo, elettori perplessi, 26 liste e soprattutto grande incertezza. Questi gli ingredienti del grande calderone della campagna elettorale, ormai al rush finale, per le elezioni amministrative a Palermo del 6 e 7 maggio. Un appuntamento elettorale che, sebbene i leader nazionali dei maggiori partiti mettano le mani avanti e lo definiscano un test locale, ha una valenza nazionale.
Una vittoria di Orlando, infatti, non solo non sarebbe indolore per Palermo, ma avrebbe anche riflessi nazionali: rafforzerebbe la posizione del leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, nei confronti del Pd e dei suoi alleati di sinistra. Orlando, che in un primo momento aveva appoggiato la candidatura di Rita Borsellino, a Palermo gioca una partita su due fronti.
All'interno del suo partito per rafforzarsi nei confronti di Di Pietro. All'esterno per essere un forte interlocutore della sinistra a livello nazionale. Il portavoce nazionale dell'Idv sceglie Palermo, ma sogna Roma.
Sull'altro fronte, il centrodestra, che aveva nel capoluogo siciliano una posizione politica ed elettorale di grande rilievo, deve confermare la sua forza. Una sconfitta a Palermo di Massimo Costa, l'ex presidente del Coni Sicilia sostenuto dal Pdl, Grande Sud e Udc, potrebbe compromettere le prospettive elettorali future e indebolire la leadership del segretario nazionale del Pdl, Angelino Alfano.
Nel quadro delle candidature s'inseriscono il finiano Alessandro Aricò, deputato siciliano e vice coordinatore regionale del partito, sostenuto da Fli, Mpa e Palermo Avvenire (la lista dell'ex pm e attuale assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo) e Marianna Caronia, già vice sindaco di Palermo, appoggiata dal Pid di Saverio Romano.
Mentre tra i candidati "fai da te" ci sono il forte e ambizioso imprenditore Tommaso Dragotto che si presenta con una propria lista e Rossella Accardo che rappresenta il Movimento dei Forconi.
Mancano tre giorni all'ora X ma già si pensa all'immancabile ballottaggio del 20 e 21 maggio, visto che nessuno dei candidati sembra avere la forza per essere eletto al primo turno. La frammentazione sia all'interno del centro destra che del centro sinistra lascia aperte tutte le ipotesi, compresa quella di uno scontro Orlando-Ferrandelli. Ed i questo caso i voti dei moderati diventerebbero paradossalmente determinanti per eleggere un sindaco di sinistra. Resta l'incognita della lista Dragotto, che sostiene di essere un candidato fuori dagli schieramenti tradizionali.
Mentre le forze anti-sistema , il movimento Cinque Stelle con Riccardo Nuti e il partito dei Lavoratori con Marco Priulla, potrebbero rosicchiare voti ai due candidati forti della sinistra aprendo invece la strada a uno degli esponenti del centrodestra.
Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:05