Sui rimborsi l'Abc sta sbagliando

Ogni giorno che passa ho la sensazione - ma non sono il solo ad averla - che il trio Abc (Alfano, Bersani, Casini) stiano perdendo il contatto con la realtà, con il mondo che gira fuori dal Palazzo, con i rispettivi elettorati che quotidianamente dimostrano di essere sempre più infastiditi di pagare il prezzo della crisi mentre loro sembrano essere impegnati soltanto a difendere i privilegi di una classe sempre più sorda ai rumori (e agli umori) che provengono dalla piazza.

Con l'uscita dell'altro giorno, poi, Abc hanno raggiunto forse il culmine. Testualmente: «Cancellare del tutto i finanziamenti pubblici destinati ai partiti sarebbe un errore drammatico che punirebbe tutti allo stesso modo, compreso coloro che in questi anni hanno rispettato scrupolosamente le regole. E metterebbe la politica completamente nelle mani di lobbies, centri di potere e di interesse particolare».

Chi scrive ha già avuto modo di affermare che i partiti, in quanto parte essenziale della struttura democratica del paese, abbiano un finanziamento pubblico basato, però, sul rimborso elettorale di spese realmente sostenute e comprovate da fatture e documenti. 

Si può anche pensare di introdurre, a favore dei partiti stessi (che già comunque godono della possibilità di ricevere contributi di singoli), la possibilità di destinare loro il quattro per mille dalle dichiarazioni dei redditi di chi intende sostenere il proprio schieramento politico.

Però poi Abc veramente esagerano quando affermano che il mancato contributo «metterebbe la politica completamente nelle mani di lobbies, centri di potere e di interesse particolare». 

E invece ora? Ci si vuol forse far credere che lobbies e centri di potere non incidano sulle scelte di maggior importanza per il paese, inclusa quella del cosidetto governo tecnico? 

O ci si vuol per caso convincere che assai spesso l'interesse particolare non prevale su quello generale?

È vero: Abc usano l'avverbio «completamente» che però, con un po' di malizia, potrebbe significare che nell'attualità i partiti risentano già di influenze lobbistiche e che, senza il finanziamento, le cose non potrebbero che peggiorare. 

Mi chiedo, altresì, se questa interpretazione di quel «completamente» sia corretta.

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:11