Riforme e rimborsi, i partiti si giocano tutto

Nel giorno della presentazione del Documento di Economia e Finanza, Mario Monti ha detto in pubblico quel che martedì sera ha ricordato ai leader della propria maggioranza. «La riforma elettorale, la riduzione del numero dei parlamentari, il finanziamento alla politica, sono temi dei quali è primaria la responsabilità dei partiti» ha dichiarato il presidente del Consiglio. Ammonendo le formazioni politiche di non pensare «che questi temi siano cosa diversa o irrilevante ai fini della credibilità che conta anche per lo spread».

Non dai soli temi economici passa la ripresa dell'Italia. I partiti sembrano aver colto l'invito. Recepita la preoccupazione del premier, ieri la riforma costituzionale ha iniziato il suo cammino al Senato. Il testo dell'accordo è stato depositato in commissione Affari costituzionali di palazzo Madama. L'obiettivo dichiarato è quello di arrivare al primo via libera da parte della Camera alta entro la fine del mese prossimo. Il serratissimo calendario è indice di come i partiti stiano provando a tirare dritto, per cercare di evitare le tante perplessità che la bozza ha sollevato nei gruppi parlamentari.

La discussione generale prenderà il via martedì prossimo. Ci sarà tempo fino all'8 maggio per presentare gli emendamenti. «Subito dopo, già a partire dal 9, cominceremo le votazioni degli emendamenti, cercando di andare più velocemente possibile, anche con sedute notturne». A confermarlo è Carlo Vizzini. Secondo il presidente della commissione Affari costituzionali del Senato e relatore del testo, infatti, ci sono i tempi anche per «approvare il testo anche alla Camera prima della pausa estiva», augurandosi che anche l'iter della legge elettorale si sblocchi. Quello del nuovo sistema di voto è una delle tante incognite che rendono il percorso della riforma pieno di insidie. E, se sulla riduzione del numero dei parlamentari sembrano essere tutti d'accordo, su quanto e come rafforzare i poteri del premier e sul modo di superare il bicameralismo perfetto la discussione è ancora apertissima.

Rendendosi conto che l'eventuale arenarsi delle riforme potrebbe costituire un ulteriore boomerang per la credibilità dei partiti, Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pierferdinando Casini vogliono chiudere al più presto anche la partita delle modifiche ai rimborsi elettorali. La commissione Affari costituzionali della Camera ha recepito la proposta di riforma, che sottoscritta dai leader dei tre principali schieramenti. E ha deciso di rendere più brevi possibili i tempi dell'esame. L'iter prenderà il via nella giornata di oggi. L'obiettivo è quello di arrivare a dare mandato ai relatori Gianclaudio Bressa, per il Pd, e Peppino Calderisi, per il Pdl, non oltre la seconda settimana di maggio.

Contestualmente, negli stessi giorni,  è prevista invece l'adozione del testo base delle proposte di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione, che dovrebbe completare il quadro del progetto di auto riforma dei partiti. Due tappe, quelle delle riforme istituzionali e del rimborso pubblico, fondamentali per capire se il sistema politico avrà la forza di uscire dal tunnel nel quale è finito.

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:17