
Octopus Monti con i suoi tentacoli vuol prendere soldi ad ogni italiano: adesso la mannaia del governo dei tecnici è pronta a scendere sui futuri cervelli della Penisola. A tremare sono gli aspiranti medici, coloro che fanno sopravvivere molti reparti d'ospedale grazie al loro lavoro, anche se in teoria dovrebbero essere al fianco dei professori per imparare il mestiere di Ippocrate. Agli occhi degli altri studenti universitari, invece, sono dei fortunati. Ma non è proprio così, quanto meno non del tutto.
Gli specializzandi in medicina, infatti, hanno una borsa di studio tra i 1.100 e i 1.800 euro al mese netti. Un bel gruzzoletto, se confrontata con quelle degli studenti delle altre facoltà. Una miseria, invece, se paragonata a quelle dei colleghi europei. Ora, però, per i novelli camici bianchi si prospettano tempi grami.
Un emendamento al decreto fiscale, infatti, introduce anche per
loro il pagamento dell'Irpef: circa 300 euro al mese in meno in
busta paga. Per questo i giovani medici sono in rivolta: dopo le
assemblee nei policlinici italiani, gli studenti di tutte le
università del Belpaese hanno indetto uno sciopero di
ventiquattro ore che oggi pomeriggio culminerà in una
manifestazione davanti a Montecitorio. Un emendamento sulla
semplificazione fiscale, già passato al Senato, modifica infatti il
regime fiscale stabilendo che le somme al di sopra degli 11.500
euro l'anno costituiranno reddito assimilato a quelli da lavoro
dipendente, e dunque saranno soggette alla tassazione del 23%.
La Federspecializzandi e il sindacato dei giovani medici sono
insorti, sottolineando che tale richiesta è per molti
insostenibile. Con la loro borsa di studio i giovani medici,
infatti, pagano già le tasse universitarie (la specializzazione è
un periodo di formazione, per cui sono considerati studenti a tutti
gli effetti), i testi di studio (molto cari), l'iscrizione ai
congressi, la quota all'ordine professionale, l'Enpam e
l'assicurazione di rischio. Senza considerare, comunque, che gli
anni di studio e lavoro non sono esattamente una passeggiata per
gli aspiranti medici, che svolgono turni probanti di 13 o 14 ore al
giorno, esenti da straordinari e da bonus in caso di notti o giorni
festivi.
Inoltre guadagnano molto meno dei colleghi europei (2.500 euro gli inglesi e poco più di 2.000 i francesi). Tanto che sono sempre di più quelli che decidono di completare la formazione all'estero, in Europa oppure negli Usa, ampliando la classica fuga di cervelli e le lacrime di coccodrillo dei nostri politici.
Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 15:56