Intanto Corrado Passera, zitto zitto...

Rosy Mauro e Renzo Bossi occupano le prime pagine dei giornali: le tivù fanno a gara a mostrarci il video del Trota che intasca 50euro dal suo autista. Delle varie tranche da 13 milioni di euro di Lusi, che viaggiavano alla volta dell'Inghilterra, nessuno parla. Nessuno s'azzarda a mettere sulla graticola Francesco Rutelli, esponente del Terzo Polo. Stesso discorso per il Pd di Bersani che, invece di trovarsi sul banco degli imputati, per le vicende Pronzato, Penati e Tedesco, processa l'antipolitica. Per Bersani il vero pericolo sarebbe rappresentato dal movimento "5 Stelle" di Grillo. I giornali fanno a gara nello spiegare come il comico genovese sarebbe ormai a capo d'una sorta d'arma da guerra che, sotto amministrative, potrebbe collocarsi tra il 7 e l'8%. Le chiacchiere hanno preso il posto dei fatti, quasi che i sondaggi sull'antipolitica e le tangenti da 50euro possano considerarsi più importanti delle boiate di questo governo o dei furti da milioni di euro che si sono consumati nella zona grigia tra Pd e Terzo Polo.

L'unica novità politica ha lambito con discrezione la tivù: l'apparizione di Corrado Passera, e le dichiarazioni del politico-banchiere al programma domenicale di Lucia Annunziata, dimostrano che è in piena incubazione un nuovo "uomo della provvidenza". A piccoli passi, Passera s'è intrufolato (si fa per dire) nel panorama politico nazionale. S'è fatto conoscere ed apprezzare come ministro dell'Industria, dimostrandosi gradito alla maggior parte del panorama imprenditoriale italiano. Quindi ha bacchettato la ministra Fornero, rea d'aver fatto una riforma del lavoro monca, di non aver saputo gestire (soprattutto mediaticamente) il fenomeno "esodati". Quindi Passera s'è costruito una nicchia politica nel governo Monti, quella del cattolico, del moderato aperto al dialogo, del banchiere dal volto buono e pronto a difendere in Europa l'economia italiana. I giornali ben si guardano dall'attaccare Passera, il suo conflitto d'interessi, il fatto che rappresenti nell'esecutivo il gruppo bancario più importante d'Italia. Anzi non rammentano più che da banchiere aveva operato linee di credito per le stesse aziende a cui da ministro concede la cassa integrazione: come la SigmaTau, solo per citarne una.

Mentre l'immaginetta di Monti si ritrova appannata sotto i colpi d'una poco chiara e catastrofica Imu, di incontrollati aumenti della benzina, di bollette punitive su luce e acqua, tariffe al rialzo sul trasporto, Passera dice ai microfoni della Annunziata che «bisogna abbassare il prezzo della benzina e mettere un tetto calmierante alla bolletta energetica». Passera inizia a parlare di riduzione delle tasse, e lo fa piano piano. Scalda i muscoli da buon centrista, al Terzo Polo piace più di Montezemolo. I poteri forti, le banche, la grande impresa, i palazzinari, gli editori, quelli del "patto di sindacato". Tutti guardano a Passera, variante politica che ha preso le distanze dal fallimento dei tecnici. Ma piano piano, per ora è bene che la gente venga stordita con mosche, trote e grilli.

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:17