La Lega scelga: cappio o garantismo?

L'altro giorno l'onorevole Alfonso Papa, nel corso di una trasmissione radiofonica, ha rivelato che, il giorno prima del suo arresto, incontrando Roberto Maroni, apprese dallo stesso che «la Lega avrebbe votato a favore del suo arresto per valutazioni politiche e non volle leggere gli atti». «Mi hanno mandato in galera sulla base di valutazioni politiche» ha concluso Papa.

La cosa, se vera (e non ci sono elementi per metterne in dubbio l'autenticità), sarebbe già di per sé ignobile perché ci fa apprendere che in Parlamento siede anche chi, per valutazioni politiche, è disposto a mandare in galera un essere umano che, almeno fino a sentenza definitiva, è innocente. Ma loro, quelli della Lega Nord, sono fatti da sempre così: sventolano cappi, ruggiscono contro la presunta Roma ladrona, inveiscono contro il Sud che si sfamerebbe a sbafo, si fanno anche beccare in altri tempi con una mini-tangente nel cassetto, ma fanno arrestare preventivamente un indagato per "valutazioni politiche".

A loro (perché non solo di certo gli unici, Di Pietro docet) piace darsi questo aspetto ed hanno la presunzione di essere i più puri, i senza macchia per eccellenza: tutto il resto, a loro giudizio, ha comunque qualcosa di disonesto da nascondere a prescindere. Ora però - sempre premettendo che tutti sono innocenti fino a prova contraria e condanna definitiva - i sostenitori di un'inesistente padania (la "p" minuscola non è un errore di battitura) si ritrovano di fronte ad accuse che non riguardano tanto tangenti incassate, quanto soldi pubblici (del contributo elettorale ai partiti) che sono stati stornati dall'ex tesoriere Belsito a favore dei componenti di quello che è stato da più parti definito il Cerchio magico, cioè quelle pochissime persone che orbitavano (ed orbitano tutt'ora) intorno al senatùr. Il quale, in modo drammatico, sembra essere stato trattato dai suoi fedeli come una sorta di scemo del villaggio che nulla sa e nulla capisce: qualcuno, di nascosto (ed anche a sua insaputa…), gli avrebbe pure ristrutturato l'abitazione senza che lui se ne accorgesse: roba da interdizione.

La vicenda della salute di Bossi è stata indubbiamente drammatica e le conseguenze sono ancora piuttosto evidenti. Però, quasi crudelmente, viene spontaneo chiedere: esistono ancora cappi riposti negli armadi di via Bellerio?

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 15:45