Meglio evasori o clochard?

Giugno 2012 passerà alla storia patria per l'alta percentuale d'evasione dell'Imu. Le statistiche redatte dalle associazioni dei consumatori parlano d'una forbice d'evasione tra il 60 e l'80%: percentuale altissima, motivata dalla mancanza di liquidità dei proprietari d'immobili. Fenomeno massivo, soprattutto da parte dei proprietari di prima casa. Motivato dal fatto che nessuna banca presterebbe soldi a chi non riesce a pagare le tasse. 

Lo Stato reagirebbe alla massiccia evasione iscrivendo velocemente a ruolo le somme non pagate e, soprattutto, rendendo più rapide le procedure di recupero. Celermente i decreti ingiuntivi, i pignoramenti, i sequestri degli immobili e le vendite all'asta. E la legge che vieterebbe il pignoramento della prima casa? Solo per chi ha posizioni debitorie inferiori a 20mila euro. Per chi sommasse all'Imu altri mancati pagamenti e sospesi con banche, e per oltre 20mila euro, scatterebbe la sottrazione del bene casa con procedure coattive. Forze di polizia ed ufficiale giudiziario metterebbero le famiglie dei malpagatori sul marciapiede, trasformandoli da proprietari di prima casa in senza tetto. «Lo Stato non potrebbe dimostrarsi tollerante con chi non pagasse l'Imu - spiega un dirigente dell'Economia - altrimenti la nuova imposta sarebbe subito salutata come una barzelletta. Il prezzo sociale è alto, ma tra l'incremento dei senza tetto e la credibilità dello Stato, la corretta gestione ci insegna che è molto meglio qualche famiglia in più sotto le stelle». 

L'imperativo è appesantire la base imponibile.Le banche intesteranno ogni metro quadro alle proprie fondazioni, che poi affitteranno alle sedi delle banche: così né banche né fondazioni pagheranno Imu, perché la legge esenta gli immobili di proprietà delle fondazioni bancarie in quanto "enti benefici". Mentre gli anziani lungodegenti in case di cura pagheranno l'Imu sulle prime case come se si trattasse di seconde, perché la domiciliazione in casa di riposo trasforma la prima abitazione in seconda casa. Parimenti ci saranno incrementi di tassazione, dal 100 al 400%, per le case rurali, quelle dei contadini. Meno gente pagherà le tasse e più peserà la base imponibile: si tratta semplicemente d'un valore sul quale s'applica l'aliquota utile a calcolare le imposte. La base imponibile è la sommatoria dei redditi che ognuno produce. Per una casa la base imponibile è costituita dalla rendita catastale (vigente dal prossimo primo gennaio) rivalutata dal decreto Monti e moltiplicata per un coefficiente diverso a seconda della categoria catastale (uffici, negozi...). Con la riforma Monti s'estingueranno i fabbricati privi di rendita catastale, quelli su cui si stabiliva la rendita presunta. Sono finiti i tempi in cui gente priva di reddito soleva mettersi al riparo da imposizioni fiscali con pratiche agro-silvo-pastorale (la silvicoltura): spesso avevano ereditato il fondo dal padre contadino. Il governo appesantisce la base imponibile, a rischio d'aumentare i senzatetto e di trasformare l'Imu in prezzo di fuga dai campi.

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:00