
Ieri gli uomini dell'Arma e delle Fiamme Gialle hanno fatto irruzione in via Belfiore, quartier generale milanese della Lega Nord. Loro il compito di effettuare perquisizioni "sul campo" nell'ambito di un inchiesta che vede coinvolto il tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito, con l'accusa di appropriazione indebita e truffa ai danni dello Stato. Al lavoro, di concerto, tre procure: Milano, Napoli e Reggio Calabria.
Ma a tirare i fili dell'indagine è John Henry Woodcock, già da molti ribattezzato "il pm delle cause perse", reduce di recente da una pesante batosta sul fronte della clamorosa inchiesta P4. Soltanto pochi giorni fa, infatti, l'VIII sezione del tribunale del Riesame di Napoli aveva confermato la precedente decisione della Corte di Cassazione, che aveva a sua volta mandato a monte una fetta consistente del castello di accuse imbastito dal pm napoletano.
Per Woodcock, riuscito negli ultimi anni nella non facile impresa di inanellare a vario titolo un flop dietro l'altro, dal Savoiagate alla cosiddetta Vallettopoli, sarà l'ennesimo buco nell'acqua?
Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:17