Taglio ai privilegi: il dilemma di Fini

Le polemiche erano scoppiate subito soprattutto perché la decisione dell'ufficio di presidenza della Camera di cancellare (seguendo la decisione già assunta dal Senato) i benefit a vita per gli ex presidenti avrebbe interessato in sostanza soltanto Pietro Ingrao e Irene Pivetti, gli unici due non eletti nella scorsa o nell'attuale legislatura.

Gli altri - Luciano Violante, Pierferdinando Casini, Fausto Bertinotti e Gianfranco Fini - continuerebbero a godere di quei benefici (uffici, auto e segreterie) fino al 2023, ossia dieci anni dopo il termine di questa legislatura.

Insomma "due pesi e due misure" che i più maligni hanno interpretato come il tentativo da parte di Gianfranco Fini di godere per altri dieci anni di qualche vantaggio in più. Ieri in tarda mattinata arriva poi la "mazzata" firmata Pierferdinando Casini il quale, pur ringraziando il Presidente Fini e gli altri membri dell'ufficio di Presidenza, ha signorilmente rinunciato con effetto immediato «ad ogni attribuzione e benefit connessi» al suo status di ex presidente dell'assemblea di Montecitorio.

Una rinuncia, quella di Casini, che a questo punto potrebbe mettere in difficoltà i tre restanti beneficiari dei privilegi: Violante, Bertinotti ed il presidente in carica Fini, compiranno anch'essi il "nobil gesto" della rinuncia a questi privilegi? Il quesito è ancor più lecito per quello che riguarda l'ex presidente di An, autore (appunto soltanto 48 ore fa) della discussa proposta. Infatti ora Fini si trova nell'incomoda posizione di compiere una scelta tra il seguire le decorose orme del suo predecessore Casini (e quindi rinunciare a tutti i previsti benefit) o confermare quanto da lui stesso proposto soltanto due giorni fa (e quindi tenersi ben stretti auto blu, uffici e staff di segreteria per altri dieci anni dopo la scadenza del mandato alla fine di questa legislatura). A questo punto non resta che attendere le scelte dei tre "privilegiati" augurandosi di non assistere, anche questa volta, a balletti di promesse che hanno come unico obiettivo quello di dilazionare nel tempo l'improcrastinabile.

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:13