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Come ogni leader che si rispetti, anche Angelino Alfano ha i suoi fedelissimi. Uomini e donne con cui condivide riflessioni ed elabora strategie. Persone di cui si fida e a cui si affida in momenti particolarmente difficili per un Pdl lacerato da mille difficoltà e squassato dalle divisioni interne. La storia di Tutti gli uomini di Angelino parte un po' prima dell'Alfano ministro e leader di partito. Per scoprire le radici del cerchio magico del segretario Pdl occorre ritornare con la mente al biennio 2006-2008, quello del governo di centrosinistra guidato da Romano Prodi. In quei mesi Alfano, e lo mette in parte nero su bianco in un capitolo del suo libro La mafia uccide d'estate, inizia a frequentarsi abitualmente con un manipolo di giovani parlamentari, tutti di Forza Italia, tutti accomunati dall'essere giovani, bravi e molto apprezzati dal premier. Tra loro ci sono Jole Santelli, Mariastella Gelmini, Luigi Casero, Beatrice Lorenzin e Gregorio Fontana. A loro si sono aggiunti nel recente passato uomini importanti come Maurizio Lupi e Guido Crosetto.

Quella di Alfano è una squadra equilibrata, sia dal punto di vista delle competenze che delle provenienze. C'è l'ala cattolica di Maurizio Lupi e quella liberista stile 1994 di Guido Crosetto. Poi c'è un uomo esperto nell'organizzazione del partito come Gregorio Fontana e chi come Jole Santelli fa della giustizia il suo punto forte. I rapporti con il mondo economico (soprattutto Confindustria e parti sociali) sono tenuti, invece,  da Luigi Casero, già sottosegretario di Tremonti nell'ultimo governo Berlusconi e uomo che, assieme a Mariastella Gelmini e Maurizio Lupi, rappresenta l'anima "nordista" del cerchio magico alfaniano. A completare il quadro Beatrice Lorenzin, vicina in passato anche all'anima socialista di Stefania Craxi ed ex coordinatrice nazionale dei giovani azzurri.

Alla trazione lombarda dei parlamentari vicini ad Alfano fa da contraltare una ristretta cerchia di collaboratori made in Sicilia. Una segreteria che Alfano si è costruito nel tempo e che fa riferimento esplicito ai suoi anni da deputato siciliano e coordinatore regionale di Forza Italia. Qui i fedelissimi si chiamano Danila Subranni e Davide Tedesco. La prima è la potentissima portavoce che Alfano ha portato con sé anche al ministero della Giustizia; il secondo è invece l'uomo che sta dietro la rivoluzione digitale del segretario del Pdl. Se a via dell'Umiltà si sono accorti dell'esistenza di internet larga parte va attribuita a questo trentanovenne siciliano che avrebbe convinto Alfano ad abbandonare il low profile a cui era stato costretto da ministro per lanciarsi nel mare aperto della rete. A fargli da spin doctor, è arrivato Marco Montemagno, fondatore di Blogosfere ed esperto di comunicazione online.

C'è qualcosa del Team Angelino che ha suscitato in questi mesi molti sospetti e qualche critica. Un gruppo così unito e compatto da far temere a molti una vera e propria partita in solitaria del segretario Pdl, pronto evidentemente ad attrezzarsi per il futuro. Se il partito dovesse resistere alla quasi certa tempesta post-amministrative, il cerchio magico diventerebbe la base necessaria per vincere le primarie. Se invece l'esperimento pidiellino finisse male, allora ci sono tutti gli elementi per immaginare un partito nuovo, con leader Alfano e una classe dirigente già pronta.

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:08