Vittima del regime. Delle tasse

Cinquanta per cento di tasse, cento per cento di ustioni. Strozzato dai debiti, disperato per la condizione finanziaria della sua piccola ditta artigianale, un uomo si è dato fuoco davanti alla sede della Agenzia delle Entrate a Bologna. Ora si trova al Centro grandi ustionati di Parma. Le sue condizioni sono giudicate gravissime. La rapacità del fisco esaspera le famiglie e le imprese. E continua a mietere vittime tra i tanti italiani che stentano a vedere la luce in fondo alla crisi.

Quella di ieri mattina è solo l'ultima tragica storia che va ad allungare l'impressionante lista di suicidi che le cronache non smettono di raccontare da alcuni mesi a questa parte. Ma richiama vividamente le immagini dei bonzi suicidi e dei monaci tibetani che, nei paesi totalitari, s'immolano come unica forma di ribellione contro il regime che li opprime.  Solo che, in questo caso, al posto della Cina c'è un paese che finge di appartenere al mondo occidentale. E, al posto dei militari, c'è Equitalia.

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 15:59