
Le manifestazioni spontanee di operai, disoccupati, cassintegrati e precari impazzano in tutto il Nord Italia. Nemmeno la Fiom ha più il conto di quanta gente si riversi quotidianamente per strada, in sciopero o semplicemente per manifestare contro la campagna di licenziamenti. Il problema sarebbe lo spontaneismo, le manifestazioni non autorizzate, già da tempo non monitorate dalla Cgil e che oggi sfuggono anche a Fiom e sindacati di base. Una sorta d'anarchia che dimostra come operai e disoccupati non abbiano (e non credano) ad una rappresentanza politico-sindacale. Il rischio d'un confronto violento tra forze dell'ordine e operai è ormai continuo. Ecco che le questure di Torino e Genova stanno evitando d'arrestare i manifestanti privi d'autorizzazioni. L'incidente s'era presentato già nella passata settimana, quando gli operai della Fincantieri di Sestri avevano occupato la bretella autostradale di Levante. E le notizie torinesi so- no sconfortanti. Infatti chiude la storica azienda torinese Sandretto: Romi, produttore brasiliano di macchine utensili e presse ad iniezione, aveva rilevato l'azienda nel 2008 dall'amministrazione straordinaria. Ieri ha ufficializzato la fine dell'attività produttiva nei due stabilimenti di Grugliasco e Pont Canavese (entrambi nel torinese): 160 dipendenti finiscono per strada, e la Fiom annuncia la mobilitazione dei lavoratori da lunedì prossimo. Negli anni '90 la Sandretto aveva più di 1.500 dipendenti e ancora nel 2007 circa 400: il fatturato dell'azienda, che nel 2000 era di oltre 120 milioni di euro, è oggi ridotto ameno di un decimo. Le manifestazioni spontanee più temute sono in corso in Sardegna. Dove si è conclusa la protesta dell'operaio Alcoa arrampicatosi sul traliccio dell'alta tensione, ma non quella di coloro che minacciano di darsi fuoco davanti ai cancelli dell'Enel. Per bloccare uno degli operai, che brandiva una lattina di benzina, sono intervenuti dei rappresentanti sindacali, evitando il peggio. "E' successo tutto in un attimo- racconta Bruno Usai della Rsu Cgil (presente alla vicenda) - eravamo al presidio davanti alla tenda dove va avanti lo sciopero della fame di un lavoratore, quando ci hanno detto che c'era un collega incatenato davanti ai cancelli dell'Enel (situati dall'altra parte della strada) con una bottiglia in mano". La protesta spontanea, autolesionistica, violenta, disperata, è difficilmente prevedibile dai sindacati. Ieri è stato ricoverato nell'ospedale Sirai di Carbonia l'operaio dell'Alcoa che da cinque giorni attuava lo sciopero della fame davanti ai cancelli della fabbrica a Portovesme. A disporre il ricovero al nosocomio del centro minerario i medici del 118, allertati dai colleghi dell'operaio quarantenne. Fra i lavoratori Alcoa resta alta la tensione, dopo che la proprietaria statunitense ha deciso di sospendere la produzione dai primi giorni di aprile. Soprattutto preoccupa quello che accadrà il prossimo 27 marzo, durante il vertice romano al Ministero dello sviluppo economico. Dovranno anche esser valutate le manifestazioni di interesse da parte di aziende per lo stabilimento sardo di alluminio sardo. Anche altre manifestazioni preoccupano, quelle tra Torino e Genova, dove ormai si perde il conto della protesta spontanea. E la ciliegina sulla torta la stanno mettendo in queste ore i bisarchisti, i trasportatori di auto nuove. "Siamo di fronte a un conflitto tra un grande padrone e dei padroncini, effetto della vecchia ristrutturazione dei trasporti. La Fiat ha deregolamentato il settore esternalizzandolo molti anni fa, e oggi questo è soggetto, nella crisi, a un conflitto di mercato e di costi", Giorgio Airaudo (responsabile auto della Fiom) commenta la protesta delle bisarche, precisando che "gli episodi di violenza vanno sempre condannati". "E' grave - osserva Airaudo - che anche questo problema venga scaricato sui lavoratori, che pagano tutte le conseguenze di politiche aziendali sbagliate. La Fiat risolva la questione anche per poter affrontare i problemi che purtroppo hanno sul mercato i suoi prodotti". Ma le parole non bloccano le proteste spontanee. "I blocchi alla viabilità di questa mattina non sono accettabili perché esasperano il clima e danneggiano altri lavoratori", ha affermato Andrea Pieroni (presidente Pd della Provincia di Pisa). Intanto a Ponsacco circa 300 operai della Piaggio hanno fermato il traffico in entrambi i sensi di marci sulla superstrada Firenze-Pisa-Livorno. Fiom e Cgil invitano i lavoratori ad evitare spontaneismo ed autolesionismo, e quelli ribattono di volere solo lavorare. L'approvazione della riforma conferma si tratti di musica tra sordi.
Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 15:54