
Ha voluto la bici, ha pedalato e ha tagliato per primo il
traguardo. Mister Mapei, al secolo Giorgio Squinzi è il presidente
designato di Confindustria. Ha battuto lo sfidante Alberto
Bombassei per 93 voti a 82. Il "dopo Marcegaglia" dunque si profila
in una linea di continuità. La designazione è il primo passo che
vedrà poi, il 19 aprile Squinzi presentare la sua squadra e il
programma.
L'elezione vera e propria avverrà durante l'assemblea privata in
programma per il 23 maggio, mentre il debutto pubblico ci sarà il
giorno successivo alla presenza di alcuni ministri del Governo. Da
qui ad allora si chiariranno le linee della sua presidenza che
durerà fino al 2016.
Ma la volata di Squinzi non ha "seminato" l'avversario. Anzi,
Bombassei che pure ha riconosciuto immediatamente la vittoria di
Squinzi, non ha abbandonato il campo di battaglia, né, tantomeno,
ha ordinato il "rompete le righe". A quanto si dice il Patròn di
Brembo ha già convocato, infatti, la riunione di tutti i suoi
sostenitori per decidere i passi successivi nella partita che si
apre per la definizione del programma e della squadra del nuovo
presidente.
E in effetti bisogna riconoscere che Squinzi l'ha spuntata con un
divario di voti a suo favore decisamente inferiore alle previsioni
della scorsa settimana. E se il buongiorno si vede dal mattino,
Bombassei che era giudicato più "falco" rispetto a Squinzi farà
pesare questa vittoria "di misura" al concorrente.
Certo, a giochi fatti, per Bombassei l'endorsement in suo favore
di Sergio Marchionne e di Fiat è stato un "abbraccio mortale". Come
nel lontano 2000 quando l'azienda torinese, nel duello tra Carlo
Callieri e Antonio D'Amato si schierò a favore del primo ma poi a
viale dell'Astronomia s'insediò il secondo.
Con in più il fatto che adesso, a differenza di dodici anni fa, il
gruppo Fiat non è più all'interno del sistema confindustriale e
quindi non pesa in termini di voti. Mentre invece ha pesato eccome
l'apporto di Eni che forte di sei voti a favore di Squinzi ha
evitato, come ha detto l'amministratore delegato Paolo Scaroni, che
si venisse a creare un equilibrio non positivo ai vertici di
Confindustria.
Sulla tolda di comando degli industriali in questo difficile
momento a governare sarà Squinzi.
Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 15:48