
L’Intelligenza artificiale lavora anche di notte. L’ultima trovata di OpenAI si chiama Pulse. Si tratta di una funzione inedita di ChatGpt che mira a trasformare il chatbot in uno strumento dinamico che fornisce un’assistenza continua all’utente anche mentre sta riposando. Pulse analizza le conversazioni precedenti con l’utente, la cronologia e le preferenze per elaborare e proporre, il mattino successivo, contenuti mirati, come suggerimenti, consigli pratici, o aggiornamenti sui progetti, generando risposte corredate da grafiche. L’utente può guidare e affinare il sistema, indicando cosa approfondire o tralasciare. Le schede si aggiornano quotidianamente e sono disponibili solo per quel giorno, a meno che non vengano salvate. Pulse può essere anche connesso a Gmail e Google Calendar per fornire contesto aggiuntivo per suggerimenti più pertinenti. Un caso d’uso citato da OpenAI è la realizzazione di un ordine del giorno per una riunione di lavoro oppure la creazione di un appuntamento sul calendario per l’acquisto di un regalo di compleanno.
Queste integrazioni sono disattivate per impostazione predefinita e possono essere abilitate in qualsiasi momento. Come scrive OpenAI in un post sul blog ufficiale, “questo è il primo passo verso un ChatGpt più utile che offre in modo proattivo ciò di cui hai bisogno, aiutandoti a fare progressi e a tornare alla tua vita”. La stessa startup specifica come Pulse sia un’anteprima, “che non sempre riesce a fare le cose come vorresti, può mostrare ciò che è più rilevante e utile, ma anche suggerimenti non pertinenti, ad esempio per un progetto già completato”. Al momento Pulse è disponibile in anteprima per gli utenti Pro, a pagamento, sull’app mobile. Dopo l’accesso limitato, è prevista un’estensione per tutti.
Frattanto, Anche LinkedIn cede all’avanzare dell’Intelligenza artificiale. Dal 3 novembre il social network professionale incomincerà a utilizzare le informazioni degli utenti per alimentare i suoi modelli di Ia, ma si può negare il consenso. Lo ha comunicato ufficialmente la società di proprietà di Microsoft, l’opzione sarà attiva di default a meno che non si vada nelle impostazioni per disattivarla. “Dal 3 novembre 2025 inizieremo a utilizzare alcuni dati degli utenti di Europa, Svizzera, Canada e Hong Kong per addestrare i modelli di Ia finalizzati alla creazione di contenuti per ottimizzare l’esperienza e aiutare i nostri utenti a scoprire nuove opportunità – afferma LinkedIn – Tali dati possono includere dettagli del profilo e contenuti pubblici, ma non includono i messaggi privati. Si può disattivare questa opzione in qualsiasi momento nelle impostazioni”.
Ogni iscritto potrà rifiutare l’utilizzo dei propri dati per l’addestramento dell’Intelligenza artificiale. Si possono modificare le impostazioni del profilo entrando nella sezione Impostazioni, poi scegliendo Privacy dei dati e disattivando l’opzione relativa all’uso per l’Intelligenza artificiale contenuta nella sezione ‘Dati per migliorare l’Ia generativa’. In pratica, LinkedIn sta seguendo la stessa direzione di altre piattaforme, cioè trasformare i contenuti pubblici degli utenti per alimentare i propri modelli di Ia, un tema che desta sempre attenzione sul fronte privacy. Microsoft, proprietaria di LinkedIn, ha investito molto in OpenAI, il creatore di ChatGpt che come tutti i chatbot ha bisogno di dati e informazioni per alimentarsi.
Aggiornato il 29 settembre 2025 alle ore 12:44