
Il fascino che lo spazio esercita è insito nella natura umana: l’esplorazione dello stesso ci consente di evolvere tecnologicamente e di apprendere conoscenze fondamentali alla nostra sopravvivenza, continuando ad emozionare.
Le ultime notizie arrivano dal gruppo di ricerca internazionale coordinato del Centro Nazionale della Ricerca Scientifica (Cnrs) francese che ha scoperto su Marte le molecole organiche più lunghe di sempre: strutture costituite da lunghe catene di atomi di carbonio (fino a 12) molto simili agli acidi grassi prodotti sulla Terra dagli organismi viventi.
Il risultato è pubblicato sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas.
È dal 2012 che, tramite il rover Curiosity della Nasa, vengono studiate molecole del genere ma mai fino ad ora si erano trovate strutture così lunghe. Secondo gli autori della ricerca potrebbero essere un indizio di presenza di vita nel passato preservate per miliardi di anni dal clima marziano secco e freddo.
Una scoperta che apre nuovi scenari in attesa della missione ExoMars di Agenzia Spaziale Europea e Nasa, ideata in modo più specifico proprio per analisi di tipo chimico-biologico, prevista per il 2028.
In attesa di ulteriori conoscenze scientifiche sulle possibilità di vita nell’universo (oltre ai batteri che ogni missione spaziale lascia in orbita), lo spazio continua a regalarci motivi per rimirarlo: l’astrofilo australiano Michael Mattiazzo ha scoperto una nuova cometa che, da dopo Pasqua, dovrebbe essere visibile con un binocolo o forse anche a occhio nudo.
Il suo nome provvisorio è SWAN25F: Mattiazzo l’ha scoperta analizzando i dati dello strumento Swan a bordo di Soho, la sonda spaziale per l’osservazione del Sole gestita da Nasa e Agenzia Spaziale Europea.
Il responsabile scientifico del Virtual Telescope Project, l’astrofisico Gianluca Masi, ha dichiarato: “In questi giorni la si può osservare bassa sull’orizzonte verso nord-est, tra le stelle di Pegaso, poco prima del sorgere del Sole: dall’Italia il momento migliore è intorno alle 4:55 del mattino, quando la cometa si trova a un’altezza di circa 10 gradi. Purtroppo, le condizioni non sono ideali, perché SWAN25F si alza proprio quando inizia ad albeggiare”. Ed ha aggiunto: “(La cometa, ndr) si sta lentamente muovendo verso nord e pian piano si sposterà dal cielo mattutino a quello serale, diventando comodamente osservabile di sera dal 24-25 aprile. Stando all’orbita preliminare al momento disponibile, la cometa passerà al perielio (il punto più vicino al Sole) intorno al primo maggio e sarà visibile con un binocolo. Nelle ultime 48 ore ha però fatto registrare un interessante guizzo di luminosità che lascia ben sperare”.
Naso all’insù, quindi, per continuare a rimirare la meraviglia del cosmo.
Aggiornato il 09 aprile 2025 alle ore 10:17