Telegram cederà Ip e numeri telefonici alle autorità giudiziarie quando sarà richiesto. Una vera e propria rivoluzione. L’app di messaggistica collaborerà per consentire di risalire all’identità delle persone e ai numeri di telefono degli utenti nel caso di procedimenti legali nei loro confronti. È quanto ha annunciato il fondatore di Telegram, Pavel Durov, in un post sul proprio canale. Un cambiamento per la piattaforma che ha ricevuto critiche per i contenuti, perché collaborava poco con le autorità e forniva i dati degli utenti solo in caso di sospetto di attività terroristiche. La novità arriva dopo che a fine agosto Durov è stato arrestato a Parigi con l’accusa di essere complice delle attività illegali permesse da Telegram. È stato poi rimesso in libertà sotto cauzione con il divieto di lasciare il territorio francese e l’obbligo di presentarsi due volte alla settimana alla polizia. “Non permetteremo che i malintenzionati mettano a repentaglio l’integrità della nostra piattaforma da quasi un miliardo di utenti”, ha affermato Durov nel suo messaggio. Secondo il ceo di Telegram, la piattaforma nelle ultime settimane ha impiegato un team di moderatori che, usando l’intelligenza artificiale, ha reso la funzione di ricerca più sicura. “Tutti i contenuti problematici sulla ricerca non sono più accessibili”, aggiunge Durov che sollecita gli utenti a segnalarli eventualmente al profilo SearchReport.
Durov si è sempre impegnato duramente a costruire un’immagine della sua creatura orgogliosamente “contro l’autorità”. “Ad oggi, abbiamo divulgato 0 byte di dati degli utenti a terze parti, governi compresi”, si leggeva, almeno fino a poche ore fa, sul sito web. Anche personalmente non si è mai avvicinato a gruppi di potere o istituzioni, e neanche ha dovuto confrontarvisi, come invece è accaduto a Elon Musk o Mark Zuckerberg. Solo nel 2018, il Cremlino aveva già tentato di bloccare Telegram, non riuscendo a chiudere il servizio. Quando il divieto fu revocato, Mosca dichiarò che Durov aveva promesso di aiutare a contrastare l’estremismo e il terrorismo.
Aggiornato il 24 settembre 2024 alle ore 15:43