Telegram, l’arresto di Durov incrementa i download

Telegram ha registrato un’impennata di download dopo l’arresto in Francia di Pavel Durov. Lo certifica la società di analisi Appfigures. In pratica, le vicende giudiziarie del fondatore e ceo sembra stiano influenzando l’andamento dell’app di messaggistica. Come riporta il sito TechCrunch, l’app è balzata al numero uno nella categoria social network sull’App Store ed è diventata la numero tre delle app in assoluto. Il balzo rappresenta un miglioramento nella visibilità dell’app, è il miglior posizionamento di Telegram negli Stati Uniti dal primo gennaio 2023. Sono dati parziali, a cui si aggiungono quelli della società di analisi Sensor Tower che indicano che i download globali di Telegram su iOS domenica sono aumentati del 4 per cento su base giornaliera. L’incremento nei download sembra essere alimentato dall’attenzione mediatica ricevuta dall’app negli ultimi giorni. Telegram è stata creata nel 2013 dai fratelli Pavel e Nicolai Durov e ha raggiunto quasi un miliardo di utenti. L’app di messaggistica è stata sempre più usata per le funzioni di crittografia e riservatezza. L’attenzione sull’app è cresciuta anche a seguito di controversie legate alla moderazione dei contenuti e alla circolazione di attività illegali come il traffico di droga, il riciclaggio di denaro e la distribuzione di materiale pedopornografico. Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina è usata come mezzo di comunicazione di formazioni militari. Pavel Durov, il patron di Telegram fermato in Francia quasi una settimana fa, è adesso in libertà condizionata ma gli è stato vietato di lasciare il Paese.

Frattanto, la polizia sudcoreana ha annunciato di aver aperto un’indagine contro Telegram, che accusa di “incoraggiare” la diffusione di contenuti pornografici falsi utilizzando in particolare immagini di minorenni. Questi contenuti, cosiddetti “deepfake porno”, sono montaggi pornografici generati con l’Intelligenza artificiale in cui i volti degli individui vengono incollati su foto o video a sfondo sessuale. “Telegram non ha risposto alle nostre precedenti richieste di informazioni sugli account degli utenti durante precedenti indagini sui crimini legati a Telegram”, ha affermato il capo dell’ufficio investigativo della polizia nazionale Woo Jong-soo. “Alla luce di questi crimini, l’Agenzia nazionale di polizia di Seul ha aperto le sue indagini per favoreggiamento in questi crimini”, ha aggiunto Woo in una conferenza stampa. La polizia ha ricevuto 88 segnalazioni la scorsa settimana e ha identificato 24 sospetti, ha detto. Secondo la polizia la maggior parte delle vittime sono ragazze, il 60 per cento delle quali minorenni. La criminalità online è molto diffusa in Corea del Sud secondo gli attivisti, che citano in particolare lo sfruttamento di telecamere spia e la pubblicazione di “revenge porno” (contenuti pornografici privati condivisi senza consenso). Come ha affermato Woo, la polizia sudcoreana è impegnata a collaborare con “varie agenzie investigative, tra cui la Francia”.

Aggiornato il 02 settembre 2024 alle ore 17:27