L’Intelligenza artificiale è una bolla?

L’Intelligenza artificiale (Ia) è diventata il nuovo Eldorado per le grandi aziende tecnologiche. Una promessa di sviluppo che ha attirato miliardi di dollari e suscitato entusiasmi sfrenati. Colossi come Apple, Amazon, Microsoft e Meta sono alcuni di quelli che si sono proposti di guidare questa rivoluzione. Nvidia, invece, ne è anche uno dei simboli. Il leader nella produzione di processori per Ai ha visto la sua capitalizzazione di mercato salire oltre i 2.500 miliardi di dollari, divenendo rapidamente uno dei protagonisti di Wall Street. Nonostante la crescita vertiginosa del settore, recenti segnali nei mercati finanziari stanno alimentando dubbi sulla sostenibilità degli investimenti nell’Intelligenza artificiale. Alcuni analisti ipotizzano persino che ci sia una bolla speculativa in corso. Ad esempio, a fine luglio gli esperti presenti alla conferenza trimestrale di Google hanno incalzato l’amministratore delegato Sundar Pichai, chiedendo quando i 12 miliardi impiegati nell’Ia inizieranno a generare ritorni tangibili. Anche numerose banche e società finanziarie stanno esprimendo scetticismo sulla sostenibilità dei crescenti investimenti in questo settore.

Alcuni commentatori hanno tracciato un parallelismo tra l’attuale entusiasmo per l’Intelligenza artificiale e quello per le dot-com degli anni Novanta. Allora, l’euforia per le nuove aziende digitali portò a valutazioni azionarie esagerate che finirono per crollare. Uno degli indici che gli investitori considerano per stimare se una quotazione è sopravvalutata o meno è il rapporto tra il prezzo di un’azione e gli utili che la relativa società ha generato per ciascuna azione (questo indice è spesso denominato Price/Earning o, più frequentemente, “P/E”). In pratica, se un’azienda ha un’elevata capitalizzazione mentre gli utili sono bassi, allora l’indice P/E è alto e indica ottimismo da parte degli investitori sulle sue prospettive di crescita futura. Tale ottimismo può essere dovuto ad analisi rigorose oppure a un entusiasmo eccessivo che rappresenta il campanello d’allarme di una bolla speculativa. Questo indicatore nel settore tecnologico è attualmente pari a circa 31, quindi lontano dal picco di 48 raggiunto durante la bolla delle dot-com, ma le somiglianze restano preoccupanti.

Elliott Management, uno dei più influenti fondi di investimento al mondo, ha recentemente definito la crescita della capitalizzazione di Nvidia una “bolla”, sostenendo che l’Intelligenza artificiale sia sopravvalutata in quanto molte delle sue applicazioni non sono ancora pronte per essere commercializzate ed esprimere pienamente il loro potenziale. Secondo il fondo statunitense, molte applicazioni dell’Ia potrebbero non diventare mai efficienti in termini di costi, funzionare correttamente o essere affidabili. Almeno, non abbastanza da giustificare le valutazioni attuali. Questi timori si sono intensificati e diffusi in seguito alla recente repentina caduta del 20 per cento del valore delle azioni di Nvidia, sebbene il titolo sia ancora in aumento di oltre il 600 per cento rispetto a inizio 2023.

Come nel caso delle dot-com, le incertezze che preoccupano gli investitori riguardano non l’utilità dell’Intelligenza artificiale, ma il modo di quantificarne il potenziale economico. La questione cruciale è se l’Ia riuscirà ad apportare a breve il contributo promesso ai processi produttivi tradizionali e ad aprire nuovi orizzonti di sviluppo economicamente interessanti. Oggi, le sue applicazioni sono molteplici e il suo tasso di evoluzione è sorprendente, ma le valutazioni di borsa appaiono ancora esagerate. Secondo Elliott Management, l’incantesimo che alimenta l’entusiasmo attorno a Nvidia potrebbe essere rotto nel caso di risultati finanziari deludenti. Se tale eventualità dovesse verificarsi, le valutazioni del settore tecnologico nel suo complesso potrebbero ridimensionarsi. Che il comparto dell’Intelligenza artificiale stia attraversando una fase di bolla. è soltanto un’ipotesi ancora da dimostrare. Ma la storia è ricca di insegnamenti che, soprattutto in caso di valutazioni così alte, suggeriscono agli investitori di rimanere razionali e non cedere all’entusiasmo.

Aggiornato il 08 agosto 2024 alle ore 17:03