È arrivato il tempo della qualità sul web. Google ha deciso di penalizzare i contenuti generati dall’Intelligenza artificiale creati esclusivamente per posizionarsi in alto nei suoi risultati di ricerca. Si tratta di un cambiamento epocale che potrebbe avere un effetto a catena sulla qualità di ciò che le persone visualizzano online. Come spiegato dal colosso della rete in un post sul blog ufficiale, la novità è frutto dei miglioramenti agli algoritmi che usa per classificare i siti web e i contenuti che li popolano. Nello specifico, le modifiche, in vigore entro la fine del mese, riguarderanno tre tipi di contenuti, o “abusi”, come li chiama Google, tra cui quelli che hanno come finalità lo sfruttamento di strumenti di Intelligenza artificiale per creare notizie acchiappa click, o clickbait. Gli altri due sono l’abuso della reputazione del sito e l’abuso dei domini web scaduti. Nel primo caso può capitare che siti con una reputazione alta ospitino moduli in cui vengono, automaticamente, caricate notizie prodotte da terze parti, di bassa qualità.
“Considereremo spam i contenuti di terze parti di valore molto basso, prodotti principalmente a fini di classificazione e senza un’attenta supervisione del proprietario del sito web”, spiega la nota. Occasionalmente, i domini scaduti vengono acquistati e riutilizzati con l’intento primario di aumentare il ranking di ricerca di contenuti di bassa qualità o non originali. Ciò può indurre gli utenti a pensare che il nuovo contenuto faccia parte del sito precedente, anche quando non è così. “I domini scaduti, acquistati e riutilizzati con l’intento di aumentare il ranking verranno considerati come spam. La ricerca aiuta le persone con miliardi di domande ogni giorno, ma ci saranno sempre aree in cui possiamo migliorare. Continueremo a lavorare sodo per mantenere i contenuti di bassa qualità nella ricerca a livelli bassi”.
Aggiornato il 11 marzo 2024 alle ore 16:08