Lo scienziato giapponese Masaru Emoto ha preso le gocce d’acqua, le ha messe in vaschette che ha congelato per due ore e mezza a -25°. In principio hanno formato dei piccoli blocchi rotondi di ghiaccio che sono stati osservati al microscopio, ingranditi duecento volte a una temperatura ambientale di -5°. Il cristallo si può vedere solo per due minuti. In questo tempo esso si forma dal piccolo blocco di ghiaccio appena visibile, assume una forma esagonale e poi si scioglie. Tale è il mondo fantastico che l’acqua ci mostra. In un breve lasso di tempo ci si aprono le porte che conducono a un’altra dimensione. Il mondo di cui le fotografie dei cristalli d’acqua ci consentono uno sguardo. Il mondo, invisibile, delle “onde”.
Che cosa sono le onde? Sono Vibrazioni. Tutto nell’universo vibra nella frequenza sua propria che può essere percepita come onda. La fisica quantistica ha spiegato bene che la materia è sia particella che onda. Vale a dire che, sia che si tratti di un essere vivente che di un metallo, tutto ciò che si può vedere e toccare vibra e irradia la propria frequenza. Le parole che escono dalla nostra bocca, i segni scritti, i quadri dipinti, le fotografie, ognuno di questi ha la sua propria vibrazione. Non è facile da capire ma è così. Ogni colore ha la sua lunghezza d’onda che irradia la propria informazione. Lo stesso avviene con le lettere e i segni. L’acqua avverte con molta precisione le vibrazioni e ne prende atto. Possiede quella che noi chiamiamo percezione extrasensoriale. I cristalli d’acqua cambiano ad esempio se si incolla alla bottiglia un foglio di carta con sopra scritte determinate parole oppure se si pone l’acqua su una fotografia.
L’onda, la vibrazione è Risonanza. La risonanza consiste nel fatto che nell’informazione, sotto forma di vibrazione, devono esserci un trasmittente ed un ricevente. Soltanto in questo modo può esserci trasmissione di informazione. Se si vuole parlare con qualcuno, si può telefonare finché si vuole ma se l’altro non preme il ricevitore non può esserci colloquio. Se non c’è il ricevente, l’informazione non viene trasmessa. Trasmittente e ricevente devono essere in risonanza. Quello che pensiamo in segreto, si trasmette comunque in maniera misteriosa. Se si ama una persona, queste vibrazioni vengono in ogni caso trasmesse all’altro. Nel momento in cui ci si innamora, si diviene un perfetto trasmittente di tali vibrazioni. Le onde, le vibrazioni sono una specie di fenomeno dell’immagine speculare. “Immagine speculare” significa che il microcosmo rispecchia il macrocosmo e che il macrocosmo riflette il microcosmo in forma ingrandita. I pianeti che tracciano le loro orbite intorno al Sole, sono l’immagine speculare degli elettroni che ruotano intorno al nucleo atomico al livello di microcosmo. Ciò che avviene nel corpo umano rispecchia in miniatura la vita della natura, di ciò che ci circonda.
È la teoria dei frattali a spiegarcelo bene per cui ogni parte rispecchia il tutto. Il ramoscello di un albero è, molto più piccolo, uguale al ramo che si riparte direttamente dal tronco. Rami e ramoscelli hanno la stessa identica forma. Lo stesso avviene con i cristalli d’acqua. I cristalli d’acqua formano degli esagoni. Quando le molecole d’acqua si collegano sono stabili in una struttura esagonale (è molto piccola ovviamente, più che microscopica). Questi esagoni si uniscono per formare un esagono più grande e così via. La disposizione delle molecole – minuscole, invisibili – e dei cristalli dimostra che sono frattali. Il microcosmo è uguale al macrocosmo, il macrocosmo è uguale al microcosmo. Le onde, le vibrazioni fluiscono. Buddha ha espresso questo principio universale con “tutto passa, nulla è stabile”. L’acqua lo dimostra chiaramente. Essa fluisce con vivacità, e, se pulita, dona la vita. L’acqua trasporta le sostanze nutritive indispensabili, porta via ciò che è sporco, vivifica tutto. A somiglianza dell’acqua, tutto scorre. Noi siamo acqua (il nostro corpo consiste per il settanta per cento di acqua).
L’onda, la vibrazione provocata dall’ira ad esempio ha la stessa lunghezza d’onda delle cellule epatiche. In chi ha male al fegato è in gioco il sentimento dell’ira, qualunque ne sia la causa. L’onda, la vibrazione provocata dalla tristezza – qualunque ne sia la causa – ha la stessa lunghezza d’onda del sangue così che chi è malinconico può ammalarsi di leucemia o di emorragie subaracnoidee cioè emorragie nello spazio tra i due emisferi cerebrali interni.
L’onda, la vibrazione del nervosismo, ha la stessa lunghezza d’onda dei dolori e delle tensioni. Ogni malattia ha la propria frequenza e vibrazione, onda. Le persone ad esempio che si ammalano si sono – inconsapevolmente – adeguate alla frequenza propria della malattia. Una volta individuata la frequenza, si può sovrapporre la frequenza opposta, praticamente il rovescio della medaglia, e la malattia viene annullata e spariscono i sintomi. Nello “scontro” delle frequenze che si annullano guariscono anche le cause reali che sono alla base dei sintomi, cioè i sentimenti negativi. Ogni organo, ogni nervo, ogni cellula del corpo possiede la sua propria vibrazione. Se la si sentisse, ognuna emanerebbe un suono diverso. I suoni sono vibrazioni e ogni vibrazione può essere resa – suonando un’ottava più alta – udibile. Bisogna sintonizzarsi sulle frequenze che ci piacciono. Se si pensa infatti a qualcosa di buono, succede qualcosa di buono. Se invece vengono in mente solo pensieri sgradevoli e negativi, di certo si verificheranno fatti che creeranno difficoltà. Questo è il modo di operare della “risonanza”. Tutto nell’universo è vibrazione e viene messo in movimento dalle regole delle vibrazioni. Se dunque si irradia una frequenza di felicità, la felicità viene da noi.
Tenere presente che per quanto si ritenga qualcosa dare e fare la felicità, non si può davvero essere veramente felici finché si cerca la felicità al di fuori di noi stessi. Riempire tutto il corpo di vibrazioni stimolanti è il più grande segreto per vivere sani. In questo modo l’anima esercita un influsso sul corpo, è una certezza medica. Lo stato di gioiosa eccitazione va di pari passo con il potenziamento delle nostre capacità. In genere ogni essere umano vivente è stimolato da attività che ama e che s a fare bene. Siccome il collegamento tra la frequenza del sentimento e quella dell’organo fisico potrebbe non essere chiara – infatti non è facile capire perché noi vediamo solo materia, non le frequenze – ecco come funziona ad esempio lo stress, come il corpo reagisce fisicamente alla emozione e sentimento stressante, allo stress.
Gli uomini sono programmati per scappare dai pericoli, ad esempio un animale come la tigre. Il cuore della persona pompa più forte e invia più sangue per far lavorare di più i muscoli in modo da potere scappare più velocemente ma riduce il flusso sanguigno della digestione – perché che bisogno c’è di digerire se si hanno i soli minuti successivi di vita. Anche l’acidità di stomaco e gli enzimi digestivi sono ridotti per lo stesso motivo. Il pancreas produce sia gli enzimi che il bicarbonato di cui si ha bisogno per mantenere l’equilibrio acido-alcalino del corpo. Sotto forte stress il pancreas riduce gli enzimi ma continua a produrre bicarbonato in modo da non morire a causa dell’eccesso di acido. Questo rende l’intestino più alcalino del normale, cambiando i batteri che vi vivono. Quando il contenuto intestinale diventa più alcalino a causa della mancanza di acido digestivo, i batteri amanti degli acidi muoiono e i batteri alcalini amanti del bicarbonato si muovono rendendo difficile la riparazione della parete intestinale. Lo stress di una partita di calcio per un calciatore, in sole due ore, fa perdere loro l’intestino.
Nell’intestino non rimane tutto chiuso all’interno ma minuscole molecole fuoriescono attraverso la sua parete. In presenza di stress prolungati anni succede che, circondando l’ottantacinque per cento del nostro sistema immunitario il nostro intestino, esso reagisce alla fuoriuscita inviando risposte strategiche come l’infiammazione e anticorpi che si attaccano alle molecole di cibo fuoriuscite estranee – antigeni. I macrofagi afferrano gli antigeni-anticorpo e li aspirano. Non si fermano finché non scoppiano. Quando ciò avviene rilasciano istamina che stimola le fibre del dolore che provocano dolore dappertutto. L’istamina è anche uno stimolante del cervello che mantiene vigili e all’erta perché si possa sfuggire alla tigre ma impedisce anche di dormire profondamente. Durante il sonno profondo ripariamo i muscoli con l’ormone della crescita, e lo si produce solo durante il sonno profondo. Lo stress costante aumenta l’ormone dello stress nel cervello il quale regola tutti gli altri ormoni cerebrali quindi, per esempio, non si produce il progesterone perché lo stress sta facendo in modo che non si muoia, dunque che bisogno c’è di produrre progesterone e rimanere incinti se si sta creando di non morire o si sta morendo. L’ormone del cervello – fattore di rilascio della corticotropina Crf – riduce l’ormone stimolante cioè l’ormone che stimola le ovaie a rilasciare le uova e l’ormone che aiuta a rimanere incinti. Questi ormoni aiutano a produrre il progesterone ed a bilanciare gli estrogeni delle ovaie. Con solo gli estrogeni e senza progesterone è come avere sempre la sindrome pre-mestruale.
Le ghiandole di risposta allo stress che si trovano sopra i reni – ghiandole surrenali – emettono gli ormoni dello stress e l’ormone cortisolo, antinfiammatorio. Esauste, quando cioè non sono più in grado di produrre cortisolo per stare al passo con l’infiammazione quotidiana, provocano dolori e stanchezza che derivano dall’infiammazione. Il mesencefalo amplifica il dolore. Ecco come fanno le frequenze a passare dai nostri sentimenti ed emozioni negativi a “costituirsi” e divenire frequenze delle malattie e patologie, tutte. L’acqua nelle nostre cellule per esempio è organizzata come una sorta di wafer di silicio e trasforma, in base a ciò che riceve ed emette essa stessa, il nostro corpo come una specie di chip di computer. È difficile capire come le frequenze specifiche funzionino per cambiare la funzione e la struttura dei nostri tessuti e organi umani. È come imparare una nuova lingua. Dobbiamo impararla, impadronircene e gestirla, utilizzandola in nostro favore.
Aggiornato il 23 febbraio 2024 alle ore 07:02