Il sorpasso è avvenuto. Quest’anno si registra il primato delle Smart Tv sui televisori tradizionali. In Italia sono presenti 21 milioni i Tv color di nuova generazione e 20 milioni e mezzo di vecchi apparecchi. Si tratta di uno dei dati principali del 6° Rapporto Auditel-Censis “La nuova Italia televisiva”, presentato ieri in Senato. Stando ai dati illustrati da Anna Italia, responsabile Ricerca del Censis, crescono anche quest’anno gli schermi presenti all’interno delle abitazioni, che raggiungono quota 122 milioni, e aumentano soprattutto gli schermi connessi, che sono 97 milioni 300mila (+4,4 per cento nell’ultimo anno). Se si sommano i 21 milioni di Smart Tv presenti nelle case degli italiani con il milione e 800mila apparecchi televisivi che hanno un dispositivo per collegarsi, le Connected Tv potenziali salgono a 22 milioni e 800mila (il 52,7 per cento del totale degli apparecchi), e le famiglie che potrebbero seguire programmi televisivi e contenuti in streaming sono il 64 per cento del totale. Nel 2017 erano il 34,9 per cento. Si hanno 14 milioni e 800mila famiglie, il 60,3 per cento del totale, con in casa almeno una Smart Tv.
“Dalla ricerca esce il senso di una società che sta bene e ha deciso di vivere bene e ho l’impressione che la comunicazione di massa abbia placato questo Paese”, osserva Giuseppe De Rita, presidente del Censis. La nostra “è una società in cui si prende tempo, si sta a guardare. Sono anche un po’ preoccupato perché in una società come questa, se arrivasse, ad esempio, questo inverno una crisi profonda di tipo industriale produttiva, di esportazione, noi staremmo sui tempi lunghi, non recupereremmo subito la dimensione che abbiamo avuto anche solo dieci anni fa, o 30 anni fa o nel Dopoguerra di un ritmo adeguato alla crisi”. Tra gli utenti della Tv on demand, il 51,4 per cento degli utenti è un uomo, il 30,8 per cento ha un’età compresa tra i 45 e i 64 anni, il 28,1 per cento è un giovane che ha tra i 18 e i 34 anni. Minoritari, e pari al 7,7 per cento degli spettatori sul web, gli over 65, che però sono cresciuti del 136,3 per cento dal 2017 a oggi. Il genere più amato sono i film, seguiti dal 95 per cento degli spettatori. Il pubblico delle piattaforme gratuite delle emittenti nazionali ha una propria specificità: più donne, più bambini, più anziani, più laureati rispetto al totale degli utenti dei programmi sul web.
Secondo Andrea Imperiali, presidente di Auditel, “emerge ancor più marcatamente rispetto al passato, l’assoluta centralità della tivù nel processo di trasformazione del Paese in chiave digitale. Di fronte ad una tale trasformazione dei consumi, che vede protagonisti sul palcoscenico globale grandi gruppi multinazionali, i broadcaster italiani non si sono fatti trovare impreparati”. Per il sottosegretario all’Editoria, Alberto Barachini, “i contenuti hanno risposto a questa trasformazione ma sono convinto che possiamo fare molto di più. L’integrazione è la strada migliore, non la sostituzione di un mezzo con un altro, ma la possibilità di moltiplicare i livelli di accesso”. Secondo Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, “siamo chiamati a completare al più presto il processo di digitalizzazione per garantire alle famiglie italiane una connettività adeguata. Per questo si è rafforzato l’impegno necessario per accelerare l’infrastrutturazione del Paese e abbiamo aggiornato la strategia italiana per la banda ultralarga 2023-2026”. Barbara Floridia, presidente della Commissione di Vigilanza Rai, sottolinea che “il servizio pubblico è un bene comune, servono risorse, non si taglia. Va tutelato e ne va spiegato il valore alle persone. Rispetto al quadro offerto dai dati, il servizio pubblico deve adeguarsi pensando sempre più a prodotti per smart tv e digitale. Fra i dati meno rosei, i due milioni di famiglie (8,3 per cento del totale) che non possiedono collegamento a Internet da casa, mentre 5 milioni e 500mila famiglie (22,4 per cento) si collegano da casa esclusivamente con il cellulare. In totale il 91,7 per cento del totale delle famiglie italiane accede a Internet da casa”.
Aggiornato il 15 novembre 2023 alle ore 17:41