Apple ha annunciato oggi il suo prodotto più importante degli ultimi 13 anni: un visore con auricolari a “realtà mista”. Il dispositivo è in preparazione da ben sette anni, e dovrebbe offrire un assaggio di come la compagnia di Cupertino immagina il futuro dello smartphone. Esteticamente, il nuovo gioiello dei creatori dell’iPhone somiglierà a un paio di eleganti occhiali da sci, che uniranno la realtà virtuale e la realtà aumentata, ovvero un mondo in cui le immagini digitali si sovrappongono al mondo reale. Il grande evento per il lancio del visore si terrà nel quartier generale di Apple, nel centro della contea di Santa Clara, in California, ma chiunque potrà vedere e sentire il discorso di apertura pre-registrato disponibile su YouTube. Un retaggio del Covid-19 e della cautela di Tim Cook, che a differenza di Steve Jobs, preferisce delle dimostrazioni meno spettacolari.
Anche il prezzo del visore a realtà mista è a dir poco “spettacolare”: il dispositivo dovrebbe costare circa 3mila dollari. Per fare un paragone, 10 volte il prezzo di Quest 2, le lenti per la realtà virtuale di Meta, e tre volte il prezzo di Quest Pro, il cugino di fascia alta del primo. Gli occhiali hi-tech di Apple non saranno sugli scaffali dei negozi durante l’esercizio 2023, che termina a settembre. Durante quest’ultimo, gli analisti hanno previsto un calo dei ricavi del 2 per cento, che corrisponde a 385 miliardi di dollari. Ma nell’anno fiscale 2024 le vendite del visore a realtà mista dovrebbero aiutare l’azienda di Cupertino a fatturare il 7 per cento in più, per ricavi del valore di 411 miliardi di dollari.
Il nuovo prodotto di Apple è una sorta di compromesso: il primo prototipo del 2016, era per degli occhiali a realtà aumentata molto leggeri, piuttosto che le lenti con cuffie immersivi. Secondo la maggior parte degli analisti, però, questa tecnologia è ancora lontana dall’essere sviluppata. Gli esperti del settore hanno indicato tre principali tipi di pubblico a cui è rivolto il nuovo dispositivo della big tech californiana: clienti aziendali, gamer professionisti e sviluppatori di software. Solo le generazioni successive del prodotto saranno, verosimilmente, per la fruizione di tutti i consumatori.
Aggiornato il 05 giugno 2023 alle ore 16:54