Sono dati che non possono rimanere inosservati. Secondo quanto appreso, gli account che hanno visto compromesse le credenziali sono aumentati, in combinazione con altri dati utilizzati da hacker e frodatori. Nel nostro Paese, gli alert evidenziati sul dark web, cioè il complesso degli ambienti della rete che non spuntano fuori con la consueta navigazione su Internet e che hanno bisogno di browser ad hoc o di ricerche mirate, è stato di oltre 780mila nella prima metà dell’anno. Ovvero: un aumento del 44,1 per cento rispetto al semestre precedente. Non solo: gli alert sull’open web sono stati oltre 70mila, con un calo del -4,9 per cento rispetto alla seconda parte dell’anno precedente.
La rilevazione è stata fornita nell’ultima edizione dell’Osservatorio Cyber realizzato da Crif. Il maggior numero dei profili violati è legato alle caselle e-mail (27 per cento dei casi). A seguire, sono spuntati i siti di intrattenimento (21 per cento), relativi agli account di giochi online e dating (siti di incontri online). In base a quanto indicato dall’Osservatorio, i dati personali degli utenti italiani che soprattutto circolano sul dark web sono le credenziali e-mail, poi il numero di telefono e infine il dominio e-mail. Dati, questi, che potrebbero essere utilizzati per fare delle truffe.
In ultimo, l’indirizzo sta diventando un dato personale molto ricercato, perché permette di completare il profilo della vittima e geo-localizzarlo. A tal proposito, nel primo semestre del 2022 l’indirizzo postale completo è stato scovato in combinazione con un numero di telefono nel 70 per cento dei casi. Oltretutto, la vulnerabilità degli account è cresciuta anche per un uso di password abbastanza banali.
Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 11:30