Solidarietà in rete per l’Ucraina: da Nft a bitcoin

Siamo al dodicesimo giorno di conflitto in Ucraina. In poco più di una settimana si sono moltiplicate in rete le iniziative rivolte ad aiutare la popolazione colpita dalla guerra, ma anche per chi ha deciso o ha visto la possibilità di scappare. Il tutto è cominciato pochi giorni fa, quando il vice primo ministro e il ministro per la Trasformazione, Mykailo Fedorov, ha chiesto, attraverso Twitter, donazioni in bitcoin ed ethereum a sostegno del Paese. Queste sono due delle cryptovalute più usate al mondo. Il gruppo di femministe Pussy Riot, famose per le contestazioni pubbliche a Vladimir Putin, ha unito le forze con due gruppi di criptomoneta, Trippy Labs e UkraineDao, per la creazione e vendita di Nft (non-fungible token). Questa opera d’arte online rappresenta una bandiera dell’Ucraina, e la sua messa all’asta ha raccolto oltre sette milioni di dollari, devoluti poi all’associazione Come Back Alive.

Un sostegno importante arriva dal mondo dei bitcoin. SlowMist Aml, società di sicurezza blockchain, che traccia le transazioni in cryptovaluta, sta tenendo il conto delle donazioni sotto forma di moneta virtuale verso le vittime della guerra. La cifra gira intorno ai 55 milioni di dollari, raccolti a livello globale.

Il giocatore ucraino Andry Shevchenko, ex Milan, invece ha lanciato una raccolta sulla piattaforma GoFundme: “L’Italia mi ha fatto sentire uno di voi, è la mia seconda patria – ha detto molto commosso al programma “Che tempo che fa” di Fabio Fazio – aprite il cuore al popolo e alla mia gente, ai bambini e agli anziani che hanno tanto bisogno del vostro aiuto. Ce n’è già tanto, lo so, ma ne chiedo ancora”. Tra le tante iniziative, in meno di 24 ore è nata Prihistok, rifugio in ucraino. Questa piattaforma, creata da un gruppo di volontari, aiuta a mettere in contatto chi fugge con chi ha disponibilità a ospitare. Nel frattempo, la società Revolut ha esteso ai clienti italiani la possibilità di donare direttamente dall’app. Questo si può fare attraverso l’arrotondamento degli acquisti on-line, oppure attraverso donazioni dedicate, singole o periodiche.

Infine, queste iniziative si sommano alle molte già in movimento, come quelle istituzionali della Protezione civile italiana o della Croce Rossa. Infatti, al confine con la Polonia è stato allestito un avamposto nel quale i profughi possono rifocillarsi, cambiarsi e soprattutto organizzare il proprio futuro lontano da casa, nella speranza che un giorno possano ritornare a vivere normalmente. In patria.

Aggiornato il 07 marzo 2022 alle ore 18:14