Paralizzato torna a camminare grazie all’intelligenza artificiale

L’incidente in moto e poi il buio. Michel Roccati, 30enne di Montaldo Torinese, è rimasto paralizzato. Due anni fa gli è stata impiantata una nuova tecnologia (il cui studio è stato pubblicato su “Nature Medicine”) ed è potuto tornare in piedi: “Vedere le mie gambe muoversi è stato emozionante”. Il tutto è stato possibile grazie a un elettrodo capace di stimolare con impulsi elettrici il suo midollo. Il giovane, ora, può camminare per un chilometro e per due ore è in grado di rimanere in piedi.

In una intervista all’Ansa il ragazzo ha spiegato: “I primi passi sono stati qualcosa di incredibile”. Poi ha ricordato che un anno fa ha saputo “che cercavano volontari per questo esperimento e ho scritto una mail per poterne far parte, non sapevo quasi nient'altro”. Michel ha preso parte a un programma di ricerca che ha visto la presenza anche di altri due volontari. La mission era riuscire a riportare la capacità di movimento a chi era rimasto paralizzato a seguito di traumi alla colonna vertebrale. Quindi Michel Roccati è stato sottoposto a un intervento chirurgico, dove gli sono stati impiantati elettrodi nella colonna vertebrale e in più un dispositivo nell’addome dove confluiscono i dati in arrivo da un tablet. Conclusa la convalescenza, Michel si è recato nei laboratori Epfl, “dopo appena un giorno di addestramento ho mosso i primi passi e poco dopo camminavo”.

Gregoire Courtine, dell’Istituto Federale svizzero di Tecnologia, ha co-diretto lo studio che ha visto tra gli altri anche l’italiano Silvestro Micera, che lavora fra l’Epfl e la scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Proprio Courtine ha affermato: “Tutti e tre i pazienti sono stati in grado di stare in piedi, camminare, pedalare, nuotare e controllare i movimenti del busto in un solo giorno, dopo che i loro impianti sono stati attivati”. Ciò è stato possibile grazie agli impianti, messi a punto al Politecnico di Losanna, che stimolano l’area del midollo spinale, il quale attiva i muscoli del busto e delle gambe, permettendo ai pazienti con paralisi completa di camminare. In questo Michel – e gli altri – sono tornati a sorridere.

Aggiornato il 09 febbraio 2022 alle ore 08:50