Non tutte le nuove tecnologie vengono per nuocere. Ci sono infatti anche ambiti in cui l’innovazione ha un’applicazione nobile, come nel caso di HeartSwitch.
L’idea, nata dalla collaborazione fra Arturo Verde e Clemente Cipresso, programmatore informatico uno e esperto in fisiopatologia cardiocircolatoria l’altro, si prefigge come obiettivo quello di aiutare chi, come disabili o allettati, ha difficoltà a compiere i più comuni gesti di tutti i giorni. Spegnere la televisione o abbassare la suoneria del telefono prima di andare a dormire, ma anche preparare il caffè e aprire le tapparelle al mattino, potrebbe diventare affare semplice anche per chi ad oggi le ha sempre trovate operazioni complesse.
L’intenzione dei due giovani aversani è infatti quella di mettere a punto, o meglio ormai di perfezionare, un dispositivo capace di sostituire la volontà del nostro organismo a quella della nostra mente, aprendoci le porte al mondo della cardiodomotica.
“Non sei più tu che con un movimento fisico ti sposti e azioni dei dispositivi, ma è il tuo battito cardiaco”, ha spiegato Cipresso, che attualmente lavora presso l'Università di Catania. Il Kit HeartSwitch è il risultato di un algoritmo brevettato presso la Camera di commercio di Catania e si compone di un bracciale, un applicativo software e un adattatore elettrico universale in formato presa elettrica o interruttore relè. Il meccanismo alle base del dispositivo informatico è molto semplice. L’innovativo strumento permette infatti di attivare o disattivare apparecchiature elettriche mediante dei segnali che provengono dal cuore. È proprio dalla variazione dei battiti che nascono gli input che il bracciale trasmette con tecnologie a basso consumo. In pratica, se prima di addormentarci la nostra frequenza cardiaca si aggirerà intorno ai 75 battiti al minuto, non appena HeartSwitch intercetterà il range di frequenza di circa 55 battiti, tipico della fase del sonno, invierà un “segnale” che avvierà, per esempio, la chiusura delle tapparelle.
“Una volta campionato il segnale espresso viene elaborato dall’app sul proprio dispositivo mobile collegato in rete Lan (o da remoto) all’attuatore elettrico WiFi che attiva o disattiva i dispositivi”, ha aggiunto Arturo Verde, cofondatore del progetto.
Non servirà dunque adeguare l’intero impianto elettrico della casa al nuovo dispositivo, ma basterà mettere una presa all’elettrodomestico interessato che “catturerà” gli impulsi provenienti dal braccialetto. Dopo aver suscitato l’interesse di molti investitori e incubatori di imprese del meridione, il team è ora pronto a presentare il suo prodotto sulla più grande piattaforma mondiale di crowdfunding Kickstarter e a imporsi come la prima realtà italiana in grado di produrre dispositivi elettronici di biodomotica assistenziale basata sulle indicazioni fornite dal cuore.
Aggiornato il 10 maggio 2017 alle ore 12:42