L'avevo scritto in tempi non sospetti, oltre due mesi fa: le televisioni intelligenti saranno le nuove protagoniste nel mondo della raccolta dati. Era il 4 dicembre scorso, e il post che avevo scritto sul mio blog si intitolava “Quando la privacy passa per la tv”.
Qualche giorno fa, poi, è scoppiato il “caso Samsung”. Tutto è partito da un passaggio contenuto nella privacy policy della nuova smart tv in cui si avvisano gli utenti che l'apparecchio potrà registrare le loro conversazioni e passarle a “terzi”. Un'avvertenza che ha lasciato molti senza parole. Ed è così che blog e giornali di tutto il mondo hanno cominciato a discutere della questione. Come è possibile, ci si è chiesti, che una televisione possa spiarci nell'intimità della nostra casa e addirittura diffondere i nostri dati a chissà chi? Beh, è possibile. E quello di Samsung non è un caso isolato: tutte le smart tv riservano sorprese legate alla raccolta e all'utilizzo dei nostri dati: semplicemente, Samsung ha affrontato il problema. E le va dato il merito di non essersi nascosta dietro frasi incomprensibili.
L'azienda sudcoreana ha giustificato la raccolta e l'invio delle registrazioni con la necessità di miglioramento del sistema di riconoscimento vocale che i televisori di ultima generazione offrono agli acquirenti. Ora: può anche essere vero, ma quel che mi preoccupa è la cessione di tali dati a terzi. E' ovvio che occorrerebbe saperne di più: capire chi sono i “terzi” e quali limiti di utilizzo delle informazioni esistono, se esistono.
Al centro del dibattito non c'è solo la tv di Samsung, ma anche quelle di Lg e Sony, con il cuore Android o il telecomando vocale. Un altro aspetto su cui vorrei soffermarmi è il fatto che mentre il mondo parla di problemi di privacy legati all'utilizzo delle televisioni, in Italia si affrontano problematiche che appaiono superate o del tutto anacronistiche. Da noi si parla di consenso esplicito e si perde tempo a multare le aziende che più operano seriamente. E intanto il mondo della tecnologia va avanti, innescando problematiche nuove e sempre più complesse. Probabilmente di smart Tv, qui, ce ne occuperemo troppo tardi, quando gli apparecchi saranno già nelle nostre case e sarà difficile cambiarli.
Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 02:53