Viviamo in un mondo sempre più interconnesso dove le nuove tecnologie hanno prodotto cambiamenti per i nostri stili di vita e di lavoro tali da portare gli esperti a parlare di “Rivoluzione industriale”. Il futuro si prospetta a base di case intelligenti, forni programmabili a distanza, automobili guidate da un computer, tecnologie indossabili e tanto altro. E in questo mutato contesto anche la comunicazione passa per altre vie…
La crisi delle società di telecomunicazioni non fa che rispecchiare questa trasmigrazione verso modalità altre. Il traffico dati (sms) è crollato – mandare sms viene additato come un modo “preistorico” di entrare in contatto – mentre le chiamate vocali sembrano esser passate di moda. Il massiccio dilagare di dispositivi mobili, soprattutto smartphone, ma anche tablet, ha fatto da traino alla transizione verso il mondo delle app e dei social network. Stando ai dati, le app di messaggistica istantanea ormai fanno da padroni nell’arena dell’online, soprattutto tra i più giovani, andandosi sempre più ad imporre come “social network di ultimissima generazione”. Prova ne è la diffusione di SnapChat, la piattaforma più utilizzata dai giovani statunitensi. Stando a Flurry, società di web marketing di Yahoo!, la messaggistica istantanea avrebbe assistito ad una impennata del 103 per cento a livello globale nell’ultimo anno. Whattsapp può contare su 450 milioni di utenti registrati al mese, la cinese WeChat su quasi 500 milioni, la giapponese Line ne vanta quasi 350 milioni…. E che fine hanno fatto i social in senso stretto? Dalla nascita di Facebook, ormai circa un decennio fa – e che ora ha tagliato il traguardo del miliardo e mezzo di utenti – molte altre realtà sono comparse sulla scena online. Oggi ci sono reti sociali per ogni esigenza e per ogni età. Facebook viene considerato dai giovani di scarso appeal, un po’ vecchio. Forse già morto. Questi target gli preferiscono Pinterest o Instagram, il social delle fotografie. Quest’ultimo vanta circa 300 milioni di utenti (è di proprietà di Zuckerberg che lo ha acquistato nel 2012) e 70 milioni di foto e video ogni giorno. A resistere tra le giovani generazioni anche YouTube, “storica”piattaforma video che ospita contenuti di qualsiasi natura, da estratti di film a video amatoriali, videoclip musicali…
E il pubblico più adulto dove posta e condivide? Quasi tutti gli utenti “senior” della rete hanno provveduto a creare un account su Linkedin, l’ormai popolare piattaforma social utile a sviluppare contatti professionali. Ma molti sono coloro che utilizzano Twitter, il social dei 140 caratteri, che ormai sta sempre più prendendo le sembianze di una agenzia stampa e che viene utilizzato quasi esclusivamente per linkare articoli e informazioni. Gli stessi utenti spesso sono presenti anche su Facebook, che utilizzano però sempre più alla stregua di Twitter per diffondere e condividere notizie più che per postare foto di famiglia.
A quanto pare divergono le scelte tra giovani e meno giovani, ma il social è ormai una costante certa. Il Global Web Index ha messo in luce che ogni utente della rete è presente in media su 5,54 social network. I più attivi ovviamente sono i giovani dai 25 ai 34 anni, molti anche i giovanissimi. E’ certo che la comunicazione sia cambiata, ma siamo proprio sicuri che sia necessario essere attivi iperconnessi ed onnipresenti su tutte queste piattaforme? Forse a volte un po’ di silenzio e di disconnessione male non farebbe…
Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 02:53