Hashtag: di cosa si parla su Twitter

Doveva essere una puntata di "hashtag" interamente dedicata allo sport, tra finale di Coppa Italia, il Tennis a Roma e, soprattutto, il Chelsea che vince la Champions League. L'attualità, purtroppo, ci ha raccontato altro: sabato mattina l'attentato a Brindisi e meno di venti ore dopo il terremoto che terrorizzato l'Emilia Romagna. Anche la rete, come tutti i principali mezzi di comunicazione, finisce per essere monopolizzata da questi due argomenti. Su Twitter cordoglio praticamente unanime per le due vicende anche se, al solito, non mancano le polemiche al limite dell'assurdo.

Partiamo con i fatti accaduti a Brindisi. Tra i tanti lanci di agenzia e i commenti sconvolti di cittadini comuni, arrivano le prime posizioni ufficiali dei leader politici.  «Vigliacchi colpite ragazzi e scuola simbolo del futuro e speranza del nostro paese. Istituzioni unite contro i criminali assassini» dice Maurizio Lupi (@Maurizio_Lupi). «Lo Stato reagirà» gli fa eco il segretario del Pdl Angelino Alfano (@angealfa) mentre Nichi Vendola (@NichiVendola) rincara: «Dobbiamo dire ad assassini che saranno fermati, che la coscienza civile - democratica di Brindisi, della Puglia, dell'Italia li manderà all'inferno». Per Mara Carfagna (@mara_carfagna) gli attentatori «non sono uomini, ma bestie» e per il leader Udc Casini (@Pierferdinando) «Il momento è drammatico. È l'ora dell'unità di questo paese. Ammainiamo le bandiere di parte e preghiamo per i ragazzi di Brindisi». Tutti d'accordo? Neanche per sogno. A dimostrare scarsa sensibilità e la solita dose di complottismo arriva il fenomeno del momento. «Cui prodest?» si chiede un involontariamente comico Beppe Grillo (@beppe_grillo) e la rete risponde con aggettivi che non si possono riportare in un giornale così serio come questo.

A interrogarsi sui risvolti mediatici dell'attentato pugliese sono in molti. Francesca Sensini (@frasens) lancia un appello: «Per favore tv togliete quelle telecamere dall'ospedale e evitate di rendere pubblico il dolore dei parenti». Gianni Riotta (@riotta) ammonisce: «Da qui in avanti parliamo strage criminale Brindisi e vittime innocenti a scuola. Punto. Chi vuol fare confusione faccia pure, ma altrove» e Tommaso Labate (@tommasolabate) si chiede «Ma dov'è finita la sacrosanta prudenza del giornalismo su quel tema che si chiama "numero delle vittime"?». Sul rapporto tra rete e vecchia informazione si concentra invece il conduttore de L'ultima parola, Gianluigi Paragone (@gparagone): «La Rai - spiega - deve riflettere sulle critiche che riceve dalla rete sulla velocità di informazione».  Se per Roberto Saviano (@robertosaviano) in momenti come questi «è difficile restare lucidi» per Pierluigi Battista (@pierluigibattis) in questa vicenda si è «battuto ogni record» in quanto a «di idiozie dette e scritte». E la cifra della confusione la regala Sandro Ruotolo (@sandroruotolo) che prima sentenzia: «La pista dell'attentatore solitario tramonta» e solo qualche minuti più tardi annuncia «Terrorista isolato». 

Alla tragedia di Brindisi si è aggiunta, nella notte di sabato, quella del terremoto. Su twitter le reazioni arrivano in diretta. «Che brutta roba - scrive Chiara Braga (@bragachiara) - svegliarsi perché tutto trema e capire che non è stato un sogno» mentre il solitamente loquace Nomfup (@nomfup) spiega che «Poca, nessuna voglia di intasare la corsia di soccorso su Twitter, lasciare spazio a informazione di servizio». Informazioni utili che vengono rilanciate con efficacia dagli utenti, tra numeri verdi a cui segnalare richieste di soccorso e annunci che richiamano le principali esigenze presenti sul territorio. 

C'è anche chi offre anche la propria casa per ospitare i terremotati. Non li citiamo per rispetto del loro gesto ma siamo certamente davanti ad una solidarietà informale a cui, forse, non eravamo così abituati: è la faccia più bella della rete.

Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 02:46