
Se il giornalismo è l'arte di dare brutte notizie dietro pagamento di uno stipendio, il blogging è l'arte di dare notizie inutili in modo gradevole, in modo che sembrino interessanti. Il che aiuta moltissimo a rispondere alla domanda che più di ogni altra affanna il mondo dell'informazione nonché gli scienziati della Royal Society, ovverosia quale sia la differenza tra un giornalista e un blogger. Quando però le due discipline sportive sopraelencate si sovrappongono, gli eminenti etologi e naturalisti britannici tendono a definirla masturbazione intellettuale. Il che porta a due ulteriori quesiti: che cosa spinga il lettore a continuare a leggere quella roba lì e, soprattutto, chi o cosa impedisca all'autore di trovarsi un mestiere più dignitoso e socialmente utile. Tipo, che ne so?, il trafficante di organi, l'allevatore di tenie o il saltimbanco. Fortunatamente, in questa rubrica si parla soltanto di blog.
Il Cicalino
Se il cinema ha ormai assodato che il Diavolo veste Prada, è
altrettanto inconfutabile che le Diavolesse scrivono su Blogspot.
Questo blog prende il nome dall'aggeggio appeso nell'androne di
Montecitorio, quello che chiama a raccolta i deputati ritardatari
gracchiando e lampeggiando a distesa ogniqualvolta le loro
onorevoli presenze sono richieste in aula per il voto. Di solito,
quando questo accade, è tutto un ingollare in un sol boccone gli
ultimi rimasugli del tramezzino dodo e mozzarella o della tartina
di unicorno, spegnere costosissimi sigari cubani sulla fronte del
portaborse (che di solito ringrazia con ossequio), o zampettare al
galoppo sui tacchi Jimmy Choo con quell'inconfondibile rumore di
sottofondo che ai nostalgici del Risorgimento ricorda la carica dei
carabinieri reali a Pastrengo. Bisogna fare presto a rientrare. Ma
mica per senso del dovere, è che altrimenti l'usciere ti mena. Nel
caso di questo particolare Cicalino, però, a percuotere
violentemente i parlamentari è una redazione di ignote insider, le
Cicaline, che si divertono un mondo a raccontare a suon di gossip e
commenti caustici l'altra faccia della Camera. Nel giro di pochi
mesi dalla sua apertura, il Cicalino è diventato il terrore delle
deputate con le zampe di gallina e qualche chilo di troppo e dei
loro colleghi più stempiati e peggio vestiti. Con i ricchi
emolumenti che hanno a disposizione i suoi inquilini, uno immagina
un Parlamento di tiratissimi elegantoni. E invece no: come
riportato fedelmente dai cicalecci, dietro le porte della Città
Proibita nostrana si cela un cast che farebbe invidia al Rocky
Horror Picture Show. O, più probabilmente, al Circo Barnum. Ma non
di solo pettegolezzo vive il Cicalino. Anzi. Al blog si deve il
merito di aver piazzato veri e propri scoop, bruciando sul tempo
anche le grandi testate. Come quando lo scorso dicembre il
segretario generale della Camera, Ugo Zampetti, bandì i
fotoreporter alla piccionaia di Montecitorio perché non
immortalassero i parlamentari impegnati durante le sedute in
attività molto poco onorevoli. O come per la polemica
sull'oscuramento delle rassegne stampa gratuite sui siti web
istituzionali che sta imperversando in questi giorni. Insomma,
sembra che qualunque notizia made in Montecitorio, prima di finire
sulle pagine di tutti i giornali, frinisca sull'homepage del
Cicalino. Che, per la cronaca, potete trovare qui: ilcicalino.blogspot.com
Bimbo Alieno
Se siete tra i tanti per cui l'economia e la finanza sono
X-Files, allora questo è il posto giusto. «Lo sguardo
sull'attualità economica, lo spirito analitico, vuole avere un
approccio a mente aperta, completamente privo di sovrastrutture e
condizionamenti, come farebbe un bambino. Di più: un bambino che
non é italiano, né anglosassone o latino, né caucasico né
afro-americano o caraibico. È talmente al di fuori di qualsiasi
forma di schieramento da essere "alieno"». Così l'autore spiega la
genesi nome. Lui è un trader, ovvero uno di quei tizi che fa delle
cose in Borsa e grazie a queste ci campa. Che non sarà una
definizione tecnica, ma almeno si capisce. Opinionista
richiestissimo da tv, radio e giornali, Bimbo Alieno è noto al
grande pubblico di Twitter (con quasi 5mila affezionatissimi
followers) grazie ad un avatar con gli occhioni che ricorda molto i
marziani di Cocoon. Ogni giorno migliaia di internauti pendono
dalle sue labbra per farsi spiegare che lo spread non ha nulla a
che vedere con i film porno (o al meno non solo con quelli), che i
bond scritti in minuscolo non sono agenti segreti del
controspionaggio di Sua Maestà, e che investire è un'attività che
si può fare anche senza essere al volante di un'auto, ma non per
questo si provocano necessariamente meno danni collaterali.
Commentatore serio e preparato, cede volentieri al faceto, e per
questo è molto più apprezzato di tanti economisti tromboni (o
sedicenti tali) che hanno trovato nella crisi dei subprime e nelle
sue varie declinazioni internazionali un'occasione per mettersi in
mostra dinanzi ad un pubblico che altrimenti li avrebbe ignorati
come si fa con i venditori porta a porta che scampanellano la
domenica mattina. Perché in Italia giornalisti e commentatori
economici sono un po' come le tarme del cibo: ci si accorge di loro
solo quando c'è un problema nella dispensa. L'alienino lo sa, ed è
il primo a non prendersi troppo sul serio. Difatti si può visitare
il suo blog anche solo per gustarsi la prosa ironica e arguta. E
restare dell'idea che in fondo la crisi economica sia tutta colpa
del complotto rettiliano. Eccolo qui: bimboalieno.altervista.org
Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 02:44